“Se Koulibaly impara due o tre movimenti è un calciatore da Barcellona“. Quando Sarri pronunciò questa frase nella conferenza stampa alla vigilia di Napoli-Bruges, in sala stampa qualcuno iniziò anche a sorridere. In effetti, credere al mister era piuttosto difficile, dato che Benitez non aveva mai puntato sul roccioso difensore senegalese, il quale vide la seconda parte di stagione del Napoli per lo più dalla panchina.
Quest’anno, invece, la musica è cambiata. Sarri ama difendere attaccando, ma questo non vuol dire (a differenza del predecessore) abbandonare la fase difensiva a se stessa. Il gioco corale valorizza anche le prestazioni dei singoli riuscendo a far subire al Napoli molti meno gol rispetto allo scorso campionato. Come riportano i dati offerti dal club, Koulibaly è il calciatore che, in ogni partita, recupera più palloni (21,5) mentre Albiol è il primo degli azzurri nelle intercettazioni (379 in totale, 12,8 di media a partita).
Questo dimostra ancora una volta la grande crescita di Koulibaly, diventato ormai perno imprescindibile nello scacchiere tattico sarriano. Se il Napoli è ancora in lotta per qualcosa di storico lo deve anche alle sue infinite intercettazioni. Ora che restano altre nove ‘finali’ da giocare, sarà fondamentale che Koulibaly resti concentrato per mantenere vivo il sogno.
di Mario D’Amiano
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