La Juventus va, il Napoli insegue. Senza sosta. E’ questo il tema ricorrente del campionato, ed è destinato ad imporsi anche nelle prossime settimane. Quella di Palermo era una trasferta insidiosa, nonostante una squadra costruita malissimo e un presidente poco incline all’ideologia stoica. Gli azzurri hanno vinto, dominando in lungo e in largo, ma con un solo gol, e su rigore (ovviamente firmato Gonzalo Higuaìn).
I partenopei avrebbero potuto segnare di più, ma le tante occasioni da rete non sono state concretizzate a dovere. Molte di queste create dai passaggi illuminanti di Jorginho, sempre più uomo chiave per lo scacchiere di Maurizio Sarri. Ripetiamo, per l’ennesima volta, le solite cose: fantastica fase d’interdizione dell’italo-brasiliano, che ha saputo limitare anche il raggio d’azione di Franco Vazquez fra le linee; bravo, appunto, anche in quella d’impostazione, con grande qualità e ordine tattico, anche grazie ai compagni che gli mettono a disposizione sempre una doppia (o anche tripla) opzione.
Stupisce, ogni settimana di più, la sua tranquillità nella gestione della palla anche in mezzo al traffico intenso. E’ sempre in appoggio al , con lo sguardo rivolto verso il campo e sempre concentrato al massimo. Semplicità e funzionalità, funzionalità e semplicità: non esistono qualità migliori per un centrocampista con queste caratteristiche.
di Pasquale La Ragione (twitter: @pasqlaragione)