#AMENTEFREDDA – Napoli, Yes you know your way. Palermo ci dirà se gli azzurri sono tornati

Quando l’arbitro Di Bello fischia per due volte dando il via all’intervallo, il Napoli si avvia negli spogliatoi, con il risultato preso in mano appena pochi minuti prima. Era stato Chiriches a sorprendere tutti, Bizzarri compreso, siglando il 2-1 di testa, un vantaggio che sarà poi decisivo nelle trame del mach anche nella ripresa.
Dagli altoparlanti del San Paolo parte “Yes I know my way”, famosissimo brano di Pino Daniele che in quel momento voleva dire tutto: nonostante le difficoltà del mese di febbraio, nonostante il gol a freddo subito dal Chievo, il Napoli conosce la propria strada, sa dov’è diretto e soprattutto sa come raggiungere l’obiettivo.

LEADER ARGENTINO

Che sia scudetto o Champions, l’importante, nella serata del San Paolo, era vincere e portarsi a casa i tre punti. Ci sono riusciti gli azzurri, sempre facendo affidamento su chi di questa squadra è ossatura primaria. Il più importante ha un nome e un cognome, ma soprattutto ha 26 gol in campionato; Gonzalo Higuain è il leader di un team che non può fare a meno di lui, non solo in termini di gol. Segna il pari al 6° minuto, ma in realtà l’argentino è l’ago della bilancia dell’attacco azzurro, oltre ad essere una esigente prima punta. Gabbiadini non troverà mai spazio, neanche sul 3-1, e l’argentino non può far altro che sciorinare il suo gioco rischiando la doppietta in almeno tre occasioni. Se la sua mira fa cilecca alcune volte, il Napoli può invece contare sui gol di Chiriches e Callejòn, marcatori di una serata in cui vincere era l’unica cosa a contare.

PALERMO VERITÀ

Sarà così anche a Palermo, dove il Napoli si ritroverà tra sette giorni. Una settimana, addirittura qualcosa in più, per prepararsi a dovere per una sfida che non ammetterà repliche. La squadra non ha altri impegni e Sarri sa di dover pensare agli isolani già oggi, mentre tutta Napoli penserà ad un’altra gara di questo campionato; la città sarà incollata alla TV in attesa di Atalanta-Juve, sperando in un passo falso della Signora bianconera, appena raggiunta in testa. Il primato non deve spaventare gli azzurri, soprattutto deve servire come incentivo alla conquista del secondo posto, scappando dal ritorno della Roma.
Sarri, febbricitante ma contento nel post-partita, indica la strada: “Stasera abbiamo fatto bene, non abbiamo perso la testa, ma anche nelle scorse partite non siamo stati male”.
Vero, in parte almeno. Perché il Napoli di ieri sera ha giocato e segnato, invertendo il vento della buona sorte ma anche mostrando nuovamente quelle trame tattiche che avevano contraddistinto la squadra fino ad un mese fa.
Se il Napoli è veramente tornato, ce lo dirà la gara di Palermo, soprattutto un calendario che ora propone una gara ogni sette giorni ed impegni probanti nella testa, più che sulla carta.
Perché se è vero che Merckx faceva il cannibale, ogni tanto una sosta per il più semplice dei cambi ruota era pur costretto a farla.

a cura di Gennaro Arpaia (Twitter: @gennarojenius9)