Ora no, non c’è più alcuna possibilità di scelta. Stasera contro il Chievo Verona al San Paolo il Napoli non può permettersi più il lusso di sbagliare. Le chances da buttare al vento sono state già tutte sfruttate nelle ultime settimane, nel frattempo gli azzurri sono stati surclassati dalla Juve, ora avanti di tre punti, è quasi raggiunti dalla Roma, distante due punti dopo le sette vittorie di fila. Un risultato, quello contro i veronesi, che caratterizzerà tutto il finale di campionato azzurro; anche se lo scudetto resta un sogno, il secondo posto deve essere l’obiettivo da portare a casa, senza possibilità di appello.
Le frecce dell’arco azzurro sono ancora numerose, visto che tra gli impegni di inizio stagione, a calendario, resta solo il campionato. L’uscita dalle coppe ha deluso i tifosi, ma quasi è passata sottovoce visti i risultati interni degli azzurri. Eppure il Napoli non ha saputo fare di necessità virtù nelle ultime uscite, subendo al massimo un mese di febbraio che ha avuto effetti importanti su tutti gli elementi della rosa, sulla società e sul tifo partenopeo, tornato a storcere al minimo il naso dopo essere stato accanto alla squadra per mesi senza una parola fuori posto. È giusto. Ma è anche giusto che nei momenti di difficoltà fisiologici in giro per ogni stagione il pubblico sia, soprattutto durante le gare interne, un fattore in positivo è mai in negativo per la squadra. Ecco perché Sarri, ancora una volta, ha chiesto l’aiuto del catino di Fuorigrotta, conscio che il Chievo sarà al San Paolo per provare nell’impresa riuscita già altri anni: spuntarla con qualsiasi risultato favorevole e rosicchiare punti.
I clivensi non hanno particolari problemi di classifica, ed anche quest’anno hanno saputo costruirsi la strada per la salvezza con prestazioni solide, per una squadra che subisce poco come ogni stagione e regala anche spruzzi di buon calcio. Di converso, il Napoli proverà ad aggirare un muro con la forza d’impatto dei suoi uomini, dopo che a Firenze, lo scorso lunedì, si sono visti piccoli segnali di ripresa.
Quanto sapranno riaversi gli eroi azzurri lo dirà il campo. Le note favorevoli sono tutte da guardare al microscopio, analizzandole per capire da dove ripartirà il Napoli stasera. Tre gare senza vittoria, due pareggi deludenti ed una sconfitta anche sfortunata a Torino. La sfortuna, appunto, protagonista quasi principale delle gare con Juventus e Milan; il gol di Zaza allo scadere è parso una punizione troppo importante per una gara che tutto sommato non aveva espresso tanti squilibri, il palo che ha fermato gli azzurri contro il Milan è stato poi la certificazione di una settimana da dimenticare. La buona sorte, però, è tornata a fare capolino in quel di Firenze, dove il Napoli avrebbe potuto incassare molto più del gol di Alonso. Vero è che Tatarusanu ha saputo rifarsi su Higuain ed Insigne, ma i segnali di un vento nuovamente a favore ci sono tutti.
Poi il fattore Higuain: due gare di magra sono bastate, perchè il Pipita, accerchiato dalle mille voci di mercato, al Franchi è tornato subito decisivo. I gol in campionato sono 25 ma non ha assolutamente voglia di fermarsi. La rete al San Paolo manca dal 7 febbraio, praticamente un mese fa. Troppo per chi, come lui, vive per esaltare le corde vocali dei suoi beniamini.
a cura di Gennaro Arpaia (Twitter: @gennarojenius)
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