L’UOMO COPERTINA – La solitudine del Pipita

Gonzalo Higuaìn
Gonzalo Higuain (©Getty Images)

Higuaìn non segna e il Napoli non vince. Il Napoli non vince e Higuaìn non segna. Mettetela un po’ come vi pare, ma la situazione è attualmente questa. Non c’è bisogno di inutili catastrofismi, ma un piccolo campanello di allarme è giusto che venga suonato. Il Pipita sta attraversando un periodo di appannamento, come tutta la squadra del resto. E’ anche vero, però, che le occasioni da rete avute a disposizione si contano sulle dita di una mano: perché?

Sarà un caso o no, ma in queste ultime quattro partite il Napoli si è ritrovato di fronte sempre lo stesso modulo: il 4-4-2. Le squadre affrontate, inoltre, hanno curato la fase difensiva in ogni minimo dettaglio. Ha iniziato Massimiliano Allegri, lo ha fatto egregiamente anche Sinisa Mihajlovic e, per finire, Marcelino col suo Submarino Amarillo, all’andata e al ritorno. Bonucci-Barzagli, Alex-Zapata, Musacchio-Ruiz: le tre coppie di difensori centrali che hanno ingabbiato Higuaìn in questi maledetti ultimi impegni. L’argentino ha potuto fare davvero poco.

In una situazione come questa, Maurizio Sarri avrebbe dovuto trovare una soluzione già da diverso tempo. Una di queste potrebbe essere l’affiancamento del Pipita con Manolo Gabbiadini: il tecnico ha provato a giocarsi questa carta sia ieri che contro il Milan, ma in 10′ è veramente troppo difficile entrare emotivamente e tatticamente in partita. Che possa essere rispolverato il caro vecchio 4-3-1-2 in alcune fasi della gara?

Mettere Higuaìn sul banco degli imputati è pura idiozia: non possono bastare 360 minuti di digiuno per dimenticare le 26 reti messe a segno nelle restanti 29 partite stagionali. Ma per vederlo segnare con la stessa continuità, c’è bisogno del supporto del miglior Napoli possibile. E attualmente il Napoli non è nella sua fase di migliore. Prima o poi tornerà. Meglio prima che poi, perché contro la Fiorentina ci si gioca molto.

 

di Pasquale La Ragione (twitter: @pasqlaragione)

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