I bilanci e le competizioni schiave della pay tv hanno trasformato il tifoso medio da semplice sostenitore della propria squadra, sempre alla ricerca della vittoria, a personalità moderata e riflessiva che davanti ad un impegno infrasettimanale si pone una questione quasi amletica “Meglio puntare esclusivamente sul campionato e cogliere un’occasione attesa da decenni o rischiare il tutto per tutto e prendere in seria considerazione l’Europa League?”. Mettendo da parte chi fortunatamente vorrebbe mangiare su entrambi i banchetti, si moltiplicano i pareri di chi cerca di sminuire la competizione europea, consci del fatto che il sogno scudetto non è mai stato così vicino alla realtà. Nonostante tutto però stasera scende in campo l’azzurro e sarà ancora Napoli-Villarreal, di nuovo contro gli spagnoli per la sesta volta negli ultimi cinque anni. Questa volta però la sfida del San Paolo non rappresenterà il primo assaggio di Europa della società di Aurelio De Laurentiis e nemmeno l’approdo storico alla fase finale di Champions League, questa sera il Napoli deve dare un forte segnale per invertire la tendenza delle ultime uscite.
GABBIADINI E MERTENS ALLA PROVA D’APPELLO
Da Pepe Reina a Maurizio Sarri passando addirittura per Gonzalo Higuain, le critiche nate per le due sconfitte ed il pareggio nelle ultime tre partite hanno coinvolto tutti, anche chi finora aveva spinto la squadra verso una rimonta incredibile in campionato. Tattica, uomini, condizione fisica e attacco in crisi, tanti i dubbi che attanagliano Maurizio Sarri alle prese con il primo vero test da allenatore di un top club, un dentro o fuori che potrebbe rappresentare il vero snodo cruciale della stagione, proprio quando la macchina perfetta costruita dal toscano ha iniziato a mostrare le prime debolezze. L’assenza di gol nelle ultime partite è stata archiviata nella casella sfortuna, ma sembra palese che da Torino alla sfida del San Paolo sia mancata l’imprevedibilità necessaria, quell’ingrediente per scardinare la porta di difese organizzate come quella degli spagnoli.
Le risposte alle critiche sono già arrivate in conferenza stampa, ma è ora di costruire sul campo una prova convincente che dia reale seguito alle parole. Mettere da parte le giustificazioni ed eliminare la quarta forza del campionato spagnolo potrebbe cancellare con un colpo di spugna ogni perplessità verso una squadra che qualche settimana fa sembrava inattaccabile. Per fare ciò c’è bisogno di un cambio di rotta, di una novità rappresentata dai nomi di Gabbiadini e Mertens chiamati alla prova d’appello per dare nuova linfa a quell’undici allargato auspicato dalla società dopo il percorso netto della fase a gironi. Senza Ghoulam, Chalobah ed El Kaddouri, sono loro le pedine chiamate a fare la differenza che sia dal primo minuto o durante il match, un’occasione unica per dimostrare con i fatti di poter lottare per un posto da titolare.
TABU’ DA SFATARE CON LA FORZA MENTALE
Oltre alle critiche gli azzurri dovranno smentire anche le statistiche che remano in direzione opposta alla volontà del gruppo allenato da Maurizio Sarri. Storicamente il Napoli è stato sempre incapace di ribaltare il risultato nel ritorno in casa e nelle uniche due volte in cui gli azzurri hanno dovuto affrontare una circostanza simile non è mai arrivata la qualificazione. La prima volta avvenne negli ottavi di Coppa Uefa nella stagione 1994/95 quando l’Eintracht Francoforte sconfisse con un doppio 0-1 la squadra allenata all’epoca da Vujadin Boškov, mentre nel 2013/2014 il Porto inchiodò gli azzurri sul 2-2, forte dello 0-1 dell’andata. Tempi diversi si potrebbe dire ed invece anche la storia chiede al Napoli l’impresa perché è il momento adatto per fare il definitivo salto di qualità e alimentare quella forza mentale peculiare in una stagione ricca di impegni. Avete presente la Juventus capace di pareggiare contro il Bayern Monaco? Per raggiungere una consapevolezza simile, anche davanti ad un avversario sulla carta impossibile da battere, c’è bisogno di vincere sfide come quella di stasera altrimenti l’opera resterà sempre incompiuta.
di Claudio Cafarelli