GLI AVVERSARI – Sulla cresta dell’Honda

Keisuke Honda
Keisuke Honda (©Getty Images)

Napoli nuovamente padrone del proprio destino. Con una vittoria contro il Milan nel monday night della 26esima giornata di Serie A, gli azzurri tornerebbero in testa alla classifica, visto il passo falso della Juventus in quel di Bologna. Attenzione, però, a sottovalutare i rossoneri, che si sono dimostrati in più occasioni clienti scomodi, soprattutto per la grandi. Per info, chiedere a Fiorentina e Inter.

ALLENATORE. Prima vicino al Napoli, poi ha scelto il Milan. Sinisa Mihajlovic è stato accolto con diffidenza e malumore generale, ma con il passare del tempo è riuscito a portare dalla sua parte i tifosi e anche buona parte della stampa. Lavoro, tenacia e abnegazione: più volte vicino all’esonero, ha sempre gestito con grande tranquillità l’enorme pressione mediatica e della società.

Se l’ambiente rossonero ha ritrovato un’anima, lo deve solo ed esclusivamente a lui. Donnarumma-Romagnoli-Bonaventura-Bacca la colonna vertebrale del Milan di oggi e quello di domani: il vero grande capolavoro del sergente di ferro. Il giuoco non è quello a cui sono abituati in casa rossonera e il buon Silvio non è affatto contento, ma se i piedi migliori sono quelli di Montolivo…

COME GIOCA. 4-4-2 Donnarumma; Abate, Alex, Romagnoli, Antonelli; Honda, Montolivo, Kucka (Bertolacci), Bonaventura; Bacca, Niang.

4-3-1-2, poi 4-3-3 e infine 4-4-2. Dopo esperimenti vari e fallimenti continui, Mihajlovic ha trovato la quadratura del cerchio. I principali meriti del tecnico riguardano soprattutto la difesa, ora decisamente più solida: il ritrovato Alex, ormai imprescindibile, e Alessio Romagnoli (voluto fortemente dall’ex Sampdoria) formano un’ottima coppia di centrali, con Ignazio Abate e la sorpresa Luca Antonelli a volare sulle fasce in entrambe le fasi. In porta il giovanissimo Gigio, nato a Castellammare di Stabia nel 1999. Baby prodigio.

Capitolo centrocampo: dopo un inizio difficilissimo, Montolivo è riuscito a tornare su buoni livelli. I fischi di San Siro si sono trasformati in applausi: quale miglior testimonianza? Si è scoperto interditore piuttosto che regista e non poteva fare scelta migliore. Juraj Kucka è un’altra delle sorprese di questo Milan: arrivato dal Genoa in punta di piedi, è diventato un elemento di riferimento per la squadra. La sua esuberanza fisica – abbinate a doti tecniche nella norma – sono fondamentali per questo tipo di schieramento tattico.

Ma il ruolo chiave in questo Milan lo giocano gli esterni. Keisuke Honda, dopo un bel po’ di panchine, è stato rispolverato da Sinisa: lui trequartista puro, viene utilizzato a destra. Perfetto per rientrare in mezzo al campo con la palla sul suo mancino. Indispensabile anche per l’enorme lavoro sporco, che dà alla squadra grande equilibrio tattico (alla Callejon). Se il nipponico è una rivelazione, Giacomo Bonaventura si sta confermando fra i migliori calciatori italiani in circolazione, insieme a Lorenzo Insigne e Marco Verratti.

Arriviamo dunque all’attacco. Il tandem Luiz Adriano-Bacca è durato poco: il brasiliano si è perso fra problemi di ambientamento e voli intercontinentali a vuoto, così Niang si è conquistato il posto da titolare e non lo ha più mollato. Partner perfetto per il bomber perfetto, e ovviamente parliamo del colombiano. 13 gol in campionato, 10 al primo tiro in porta. Un cecchino infallibile. Occhio a non concedergli occasioni da rete.

E’ un Milan che si chiude e riparte, che non gioca più per essere padrone del campo, come vorrebbe il presidentissimo. L’obiettivo, ora, è quello di mantenere un ordine tattico e di attaccare in contropiede quando ce n’è l’occasione. La soluzione migliore per la sua attuale dimensione.

L’UOMO CHIAVEBonaventura il rifinitore, l’elemento di maggior talento di tutta la rosa; Carlos Bacca il finalizzatore, un vero e proprio falco in area di rigore. Ma considerando le ultime prestazioni, è Honda l’attuale uomo chiave di questo Milan. Non solo per le sue qualità offensive (contro il Genoa è tornato al gol dopo 16 mesi di astinenza, e che gol!), ma per la capacità di dare equilibrio alla squadra. Non è un caso se, da quando il giapponese ha alzato l’asticella, tutta la squadra ha iniziato a girare nel verso giusto. Ribadiamo: bravo Sinisa.

di Pasquale La Ragione (twitter: @pasqlaragione)

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