Tra campo e destino: la partita inversa di Victor Ruiz

Victor Ruiz GETTY IMAGE

 

Se non credete al destino, allora stasera Villarreal-Napoli sarà una partita come tutte le altre. In campo, però, ci andrà qualcuno che al destino, almeno un po’, deve inevitabilmente crederci. Quel qualcuno si chiama Victor Ruiz Torre, catalano classe 1989 che per un attimo nella sua carriera ha anche vestito la maglia del Napoli.
Nessun rapporto col Barcellona, la sua Catalogna si chiama Espanyol: dalle giovanili fino alla prima squadra e all’esordio in Liga, nel 2009, per un biennio di crescita e soddisfazioni, fino a quando a mettere gli occhi su di lui non è proprio l’Italia.

Il Napoli del 2011 è targato Walter Mazzarri, si qualificherà in Champions, ma nel frattempo passa il suo tempo in Europa League.
La rosa ha bisogno di un difensore centrale che sappia essere utile nello schema difensivo del tecnico toscano, il 3-5-2; gennaio non è mai un mercato facile, ma lo staff azzurro arriva proprio sul centrale spagnolo, che si trasferisce sotto il Vesuvio nel bel mezzo della stagione con le migliori intenzioni, una buona nomea ed un contratto che recita scadenza 2015. Gli azzurri, dal canto loro, lasciano in Spagna una cifra intorno ai 5-6 milioni di euro e il cartellino di Jesus Datolo, un altro che dalle parti di Napoli s’è visto solo come una cometa.
È qui che il destino comincia a giocare: l’esordio di Victor Ruiz con la maglia del Napoli avviene sul finire di febbraio di quell’anno. In che occasione? Una gara di ritorno dei sedicesimi di Europa League, proprio come stasera. Contro il Villarreal, e al Madrigal per di più, proprio come stasera. Mazzarri lo lancia nella mischia per la prima volta, il Napoli esce sconfitto e saluta la Coppa e, sostanzialmente, saluta anche Victor Ruiz. Il ragazzo conquista un solo record: è il primo spagnolo a vestire la maglia del Napoli. A marzo arriva anche l’esordio in campionato, collezionerà in totale solo 6 presenze in tutto il girone di ritorno, chiudendo in bellezza la sua esperienza italiana contro la Juventus. Mazzarri non lo vede e quando la società fiuta la possibilità di cederlo già in estate non ci pensa due volte, privando la rosa napoletana di quello che poteva essere il più futuribile del reparto, viste le qualità sue e degli altri presenti in quegli anni.

Dopo soli sette mesi lontano da casa, dunque, il ritorno in patria con la maglia del Valencia. Il Napoli incassa 8 milioni dalla sua cessione, il Valencia lo blinda fino al 2016, ma anche stavolta la scadenza del suo contratto non verrà rispettata. Nell’agosto del 2014 passa al Villarreal, prima in prestito poi a titolo definitivo. Qui trova la sua dimensione, con fiducia e possibilità di stare in campo. Marcelino lo ha reso uno dei punti fissi della squadra già dallo scorso anno e in questa stagione le sue prestazioni ne stanno di certo risentendo in positivo: nelle 24 giornate di Liga disputate finora solo in due occasioni è rimasto fuori, un contributo prezioso anche in Europa League, visto che nelle sei gare fin qui giocate non s’è mai tirato indietro. Nell’ultima partita di campionato vinta con il Malaga è stato tra i migliori in campo.
E stasera, in campo, siamo certi che alzerà gli occhi dal prato almeno un attimo per ricordare quello che è stato e soprattutto quello che poteva essere. Cinque anni fa, però, al Napoli non andò tanto bene; si spera che per questa volta almeno il risultato possa essere ampiamente diverso.

 

 

 

 

 

 

 

 

Gestione cookie