Maurizio Sarri è intervenuto in conferenza stampa alla vigilia di Juventus-Napoli. Ecco le sue parole: “La loro solidità è storica, la nostra è in divenire. Allegri non penso cambi molto, molto spesso si difendono a quattro anche giocando a tre. Stanno approcciando la partita con grande normalità, ovviamente darà grandi stimoli ma ci vuole lucidità per gestire anche questa euforia. Quando si affrontano squadre che hanno individualità di alto livello, le giocate di un singolo possono determinare la partita e da questo punto di vista non siamo messi male”.
L’allenatore del Napoli è contrario al divieto imposto ai tifosi del Napoli di assistere allo Juventus Stadium, decisione per lui ingiusta: “Sarebbe bello dare una soddisfazione ai nostri tifosi, è un’ingiustizia che non ci siano perché queste pene collettive secondo me non hanno senso. Pensavo la stessa cosa per la partita dell’andata, non credo in questo tipo di decisioni e sarebbe bello quindi dare una soddisfazione ai nostri tifosi, ma finisce lì”.
Scontro diretto che però non scompone il tecnico partenopeo “Potrebbe succedere qualsiasi cosa nelle tredici partite successive. Non toglierei nessuno alla Juventus, Buffon ha fatto la storia del calcio in Italia, Marchisio è straordinario, Dybala in chiave futura sarà importantissimo e già lo ha dimostrato ora. Io non provo nulla, solo determinazione per preparare la partita di domani. Mi ritengo fortunato che dai dilettanti ho scalato tutte le categorie, per me non è la partita più importante perché le 500 fatte prima mi hanno portato qui. Per me Sangiovannese-Grosseto aveva lo stesso valore di Juventus-Napoli, cambia l’impatto mediatico ma per me non cambia nulla”.
L’intenzione di Maurizio Sarri è chiara: “Non ci accontentiamo di essere alla pari, a Torino vogliamo imporre il nostro calcio e i nostri giocatori di esperienza possono prendere per mano i più giovani e accompagnarli per giocare nella più grande tranquillità. L’esperienza può influire, ma poi subentrano anche altri fattori, altrimenti giocherebbe ancora Gigi Riva. La stagione ci dice che quando smettiamo di giocare diventiamo vulnerabili, quindi l’unica possibilità per uscire da uno stadio tremendo per gli avversari della Juve è giocare il nostro calcio. Magari non ci riusciremo, staremo 70 minuti nella nosra area, ma non per scelta, anche per 30 secondi faremo il nostro calcio. I nostri ragazzi non devono essere tesi, ma pensare solo alla prestazione e poi accettare il risultato. Io non firmo mai per nulla, mi dà gusto la sfida e andiamo lì a brutto muso. Per la nostra gente non è una gara comune, quindi giocheremo anche per una città che ci spinge. Poi ci sono le difficoltà della gara, ma se giochiamo con l’orgoglio ed il cuore, alla fine accetterà il risultato”.
Il punto di forza della Juventus, secondo il mister, è la fisicità “Loro puntano sull’ampiezza, per noi è difficile sotto questo punto di vista, ma anche Insigne e Callejon hanno determinato e non siamo messi malissimo. Per il loro modo di giocare però l’ampiezza è più importante rispetto a noi. Se noi copriamo la loro ampiezza con gli attaccanti esterni, ci ritroveremmo a difendere a 6, dovremo prenderci qualche rischio. Noi ci orientiamo sulla palle, meno duelli individuali mentre loro vanno di più allo scontro fisico perchè hanno una fisicità importante. Sono modi diversi di giocare, anche per questo domani dobbiamo giocare ancora più in velocità e non fisicamente”