#AMENTEFREDDA – Napoli come l’Atletico Madrid, per l’orgoglio di una città

NAPLES, ITALY - FEBRUARY 07: Fans of Napoli during the Serie A match between SSC Napoli and Carpi FC at Stadio San Paolo on February 7, 2016 in Naples, Italy. (Photo by Maurizio Lagana/Getty Images)
NAPLES, ITALY – FEBRUARY 07: Fans of Napoli during the Serie A match between SSC Napoli and Carpi FC at Stadio San Paolo on February 7, 2016 in Naples, Italy. (Photo by Maurizio Lagana/Getty Images)

a cura di Claudio Cafarelli

Negli allenamenti intensi di nuoto, prima di una gara importante, si usa spesso il percorso della “piramide rovesciata” per lavorare sul fondo e sulla resistenza. Si parte con 50 metri delfino, 100 metri dorso e si chiude con 200 metri rana e 400 metri stile libero, tutti d’un fiato senza possibilità di riposo, una scalata al contrario per mettere forza nelle gambe e distribuire bene le forze. Ieri al fischio finale di Napoli-Carpi, la sensazione chiara è che quella piramide sia stata realmente scalata dagli azzurri e che ora è tempo di dimostrare la propria forza mentale e fisica nella gara più importante della stagione, lo scontro al vertice contro la Juventus.

DAL CHOLO A SARRI, IDENTITA’ E APPARTENENZA

“Giocheremo per l’orgoglio di una città intera…” queste le parole di Maurizio Sarri nel post partita di ieri, il manifesto di una gruppo che ha fatto la storia del club con le otto vittorie consecutive e che vuole continuare a stupire. Non si può più negare, questo Napoli assomiglia per carattere e predisposizione all’Atletico Madrid plasmato da Diego Simeone, una forza della natura capace di contrastare lo strapotere di Barcellona e Real Madrid. Una città che insegue un sogno, un pubblico che viaggia “spalla a spalla” con la propria squadra che al posto della garra di matrice cholista, mette in mostra anche un gioco chiaro, trame ben precise e abnegazione totale verso chi ha preso in mano questo gruppo e gli ha permesso di poter lottare per lo scudetto. Quel senso di appartenenza e di identità che ha spinto Simeone e la sua banda a sovvertire i pronostici e a rendere possibile l’impossibile, battere Cristiano Ronaldo e Lionel Messi, si sta vedendo da tempo anche al San Paolo. La bolgia del Vicente Calderon riuscì a spingere i Colchoneros ad una doppia impresa (campionato vinto e Champions League sfiorata), il Napoli può ripetere per certi versi l’impresa perché non ha davanti i marziani della Liga ma una squadra consapevole della sua forza e che vuole confermare lo strapotere avuto in questi anni. Il Napoli ha gioco, spirito e capacità per superare la corazzata Juventus, perché ricordiamolo che i bianconeri arrivano da quattro scudetti vinti e resteranno sempre i favoriti per la vittoria finale così come lo erano Barcellona e Real Madrid. Senza dimenticare che, a prescindere da come andrà, questa sfida è cruciale ma non decisiva.

DOVERI IN GIORNATA NO, MA IL NAPOLI C’E’

Ieri l’iniziativa “Siamo tutti Koulibaly” è stata l’ennesima dimostrazione di valore di questa stagione e finalmente la stampa internazionale ha dato risalto in positivo alla città partenopea. Proprio il difensore senegalese ha omaggiato il pubblico presente con una prestazione perfetta, eppure il coriaceo Carpi aveva deciso di rovinare la festa ad un San Paolo sempre più compatto e che viaggia sulla stessa lunghezza d’onda di un gruppo che continua a volare sulle ali dell’entusiasmo.  Ciò che più fa riflettere però è la mancanza di obiettività nel valutare gli episodi che hanno deciso il match. L’arbitro Doveri, insieme ai suoi assistenti, ha sbagliato completamente da ambo le parti e ricollegare una prestazione così negativa ad uno pseudo complotto bianconero non fa altro che aumentare una tensione ingiustificata nella settimana più importante della stagione. La partita in realtà ha offerto tanti spunti, anche per il ritmo un po’ troppo basso assunto dagli azzurri che, padroni del campo, hanno accelerato solo poche volte. Pazienza e calma per perforare il muro del Carpi, un gol annullato ingiustamente, un rigore non concesso, ma anche un po’ troppi errori nei passaggi segno della tensione e del peso della partita. Poi ci ha pensato Higuain, 24 gol in 24 partite, a togliere le castagne dal fuoco e sbloccare un match più difficile del previsto.

Nota a margine per il vero obiettivo stagionale del Napoli. Con la vittoria contro il Carpi e i pareggi di Inter e Fiorentina, gli azzurri sono a +10 dal terzo posto e da un posto sicuro in Champions League, un’iniezione di vitalità per guardare con ottimismo al futuro (…sempre in attesa dello stadio).

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