a cura di Gennaro Arpaia (Twitter: @gennarojenius9)
NAPOLI – A chiamare non era stata la Juve, ma la città di Roma con il suo Family Day. Al Circo Massimo si erano riuniti (forse, ma non ne siamo certi) circa 2 milioni di persone; a Napoli in due milioni non ci stavano, ma se mettiamo insieme quelli al San Paolo e quelli alla Tv in giro per il mondo, la cifra la superiamo senza troppi problemi.
Alle polemiche sulle adozioni delle coppie omosessuali, Napoli risponde con una coppia di fatto bella e buona, quella composta da Gonzalo Higuain e Lorenzo Insigne: insieme 32 gol di pregevole fattura, 11 assist al bacio e, non solo grazie a loro, 50 punti tondi in classifica, che valgono agli azzurri il primato per la quarta settimana di fila.
POKERISSIMO, ANCORA – Un mese può passare lentamente, oppure in fretta. Così è stato per gli azzurri, forse ormai abituati almeno un po’ all’aria della vetta. Eppure la sfida con l’Empoli a Fuorigrotta non era cominciata nel migliore dei modi: gioco un po’ incastrato, gambe un po’ imballate, imprecisione mista. Risultato: un bolide di Paredes deviato da Jorginho e Reina può farci poco o nulla. Qualcuno avrebbe potuto pensare alla classica giornata no, il Napoli, dal canto suo, ha pensato a rialzarsi in fretta. E ci ha messo nove minuti, tanti sono bastati per assistere in rapida successione al gol di Higuain e alla punizione spettacolare di Insigne (“Alla Maradona”, dirà De Laurentiis), utili a stravolgere il risultato. L’Empoli dall’intervallo non è mai rientrato: dopo l’autogol di Camporese che è valso il tris, azzurri in scioltezza e col freno a mano tirato pensando alla Lazio. Nel finale, però, Callejòn non può fare a meno di timbrare ottavo e nono gol stagionale, per il 5-1 finale.
Per la nona volta in stagione il Napoli finisce il match con 4 o più gol; sesta manita dell’anno, numeri impressionanti come quelli vantati da Higuain, giunto al gol numero 22 in altrettante gare.
“Avere il capocannoniere non ti fa vincere il campionato”, ha detto poi Sarri al termine del match. Vero, ma non avercelo è sempre peggio.
OBIETTIVI E LIMITI – Dove risiede il vero segreto di questa squadra? Sarri lo sa, ma lo tiene per sé, non sbilanciandosi davanti ai microfoni neanche dopo una domenica passata a rinfacciare alla Juventus ogni gol segnato. I bianconeri ne fanno quattro a Verona, il Napoli risponde con cinque. Allegri sorpassa ad ora di pranzo, Sarri effettua la contromanovra appena poche ore dopo. Il gioco psicologico juventino non ha effetti sulla banda napoletana, quasi costretta a giocare come sa e come nessuno in Italia sa fare. Una dimostrazione di superiorità tale da intimorire anche chi la commenta. Quali sono i limiti di questo Napoli? “Non mi pongo obiettivi, ma neanche limiti”, ha ripetuto Sarri in conferenza, e infatti questa squadra limiti non sembra averne. Sono arrivati ieri i 50 gol in appena 22 gare disputate, 75 reti complessive in 30 gare stagionali. Le vittorie non stanno nei numeri, ma questi servono molto spesso a spiegarle. Così come sanno spiegarle le emozioni raccolte dagli spalti e venute giù al fischio finale.
“Un giorno all’improvviso” resta impresso nei muri della città ancora un’altra domenica, motivetto orecchiabile che fa capolino quando tutto sembra andare per il verso giusto.
Anche De Laurentiis, in sala stampa dopo il match, entra fischiettandola; in un attimo Napoli scorda le angherie della finestra di calciomercato e le squalifiche di Allan e Hysaj in vista della Lazio, tra poco più di 48 ore. Un tour de force che all’orizzonte mostra ormai certi i tratti della Juve.