CONSIGLI PER GLI ACQUISTI – Roberto Inglese, la scoperta italiana

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Italia, Italia ed ancora Italia. Il Napoli ha deciso di avviare un percorso di programmazione che favorisca l’inserimento in rosa di giocatori nati nel Belpaese, al fine di avere elementi che conoscano già il nostro calcio e soprattutto affinché possano essere valorizzati i ‘prodotti’ interni dei nostri vivai. L’ultimo nome è quello di Roberto Inglese, attaccante classe ’91 attualmente in forza al Chievo Verona. Conosciamolo meglio.

BIOGRAFIA

Nato a Lucera in Puglia, l’attaccante intraprende la sua carriera da professionista nelle giovanili del Pescara nel 2007 e nel 2009 arriva l’esordio con la squadra maggiore. Immediatamente viene notati dai veneti che decidono di procedere all’acquisto ma di lasciarlo crescere in realtà meno competitive per non bruciare le tappe della naturale formazione. Parte così la sua carriera in prestito prima al Lumezzane, attualmente impiegata in Lega Pro, e poi al Carpi nel 2013. Grazie anche al suo contributo nel secondo anno con la maglia dei biancorossi, Inglese conquista la prima promozione in Serie A della storia del club.  Non avrà modo tuttavia di accompagnare il Carpi in questa inedita avventura poiché il Chievo lo richiama finalmente  a sé. Nel corso di questa stagione ha, fino ad oggi, collezionato 15 presenze e 3 reti. Manca ancora, invece, la convocazione con la Nazionale maggiore e proprio questo potrebbe convincere il giocatore ad accettare il trasferimento in una pizza più ‘evidente’.

CARATTERISTICHE

Il suo primo anno con il Chievo sta mettendo in luce le ottime doti di cui Roberto Inglese sembra disporre. Il suo ruolo è quello di attaccante, precisamente centravanti. La tecnica è sicuramente uno dei suoi punti forti: Inglese sa sempre come posizionarsi in campo ed ogni movimento nasce da un ragionamento preciso. Fisicamente è piuttosto possente ed è dotato di un ottimo tiro dalla media e lunga distanza. Una promessa per il futuro ma si può anche azzardare a pensare che sia una piacevole certezza.

 

di Sabrina Uccello (@SabriUccello)

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