Prosegue il processo per l’uccisione del tifoso azzurro Ciro Esposito e, come riportato dal ‘Corriere del Mezzogiorno’, nella giornata di ieri si sono susseguiti in aula nuovi testimoni dell’accusa. Ecco la ricostruzione di Domenico Pinto, cugino di Esposito, che faceva parte del gruppo intervenuto nel vicolo dal quale partirono i lanci di bombe carta: “Ciro riuscì a bloccare De Santis, il quale prese la pistola e, puntandola verso di lui, fece subito fuoco. La colluttazione durò 3-4 secondi, poi lo sparo. Alla vista della pistola, sia noi che Ciro tentammo di scappare, ma lui venne colpito e cadde a terra. A quel punto tornammo indietro per soccorrerlo, con De Santis che puntò l’arma contro di noi. La pisola fortunatamente s’inceppò, e riuscimmo a portare fuori il corpo di Ciro”.
Una ricostruzione già nota, che viene ora confermata da un testimone attendibile. La svolta però potrebbe giungere dal dottor Logroscino, medico di guardia presso il pronto soccorso del policlinico Gemelli, il quale ha negato d’aver riscontrato tagli, sanguinamenti o ferite alla schiena o allo stomaco di De Santis.
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