IL CASO – Sarri e quel precedente scottante ad Empoli: “Il calcio uno sport per fro…”

Maurizio Sarri Roberto Mancini
Maurizio Sarri e Roberto Mancini (Getty Images)

E’ successo davvero di tutto dopo la rete di Adem Ljajic nei minuti finali di NapoliInterRoberto Mancini contro Maurizio Sarri, un po’ come José Mourinho e Arsene Wenger in un recente Arsenal-Chelsea. Il tecnico nerazzurro, nell’intervista post-gara, ha rivelato il perché dell’alterco: un’offesa, bella pesante, sulla presunta omosessualità dell’ex Manchester City e Galatasaray… Sarri non ci ha pensato su due volte a chiedere scusa al collega, anche con uno stato d’animo evidentemente provato, classico di chi sa di averla fatta grossa, soprattutto per aver toccato un tema ‘caldo’ che dalle nostre parti trabocca di ipocrisia ad ogni analisi.

Comunque non è la prima volta  che l’attuale tecnico del Napoli si esprime in questi termini. Un polverone si alzò anche qualche anno fa, quando il mister allenava ad Empoli. Gli fu inflitta dal Giudice Sportivo una multa di 5000 euro perché si era rivolto ai sostenitori del Varese con il dito medio. Poi si era lasciato andare a queste dichiarazioni, parlando dell’espulsione di Mario Rui, a suo avviso ingiusta: “Il calcio è diventato uno sport per froci. Abbiamo subito il doppio dei falli, ma abbiamo avuto più gialli noi. E’ uno sport di contatto e in Italia si fischia molto di più che in Inghilterra con interpretazione da omosessuali”. Verace, vernacolare, tutt’altro che politically correct. Probabilmente anche un po’ ingenuo, da uomo di campo che non conosce l’etichetta della tv. Ora che è diventato famoso (e molto, molto invidiato…) una caduta del genere non gli sarà perdonata facilmente.

 

 

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