GdS – Napoli, Sarri rischia quattro mesi di squalifica: la situazione

Maurizio Sarri Roberto Mancini
Maurizio Sarri e Roberto Mancini (©Getty Images)

Napoli-Inter continuerà ad essere al centro dell’attenzione per parecchio tempo. Non per la partita o per il risultato, ma per quanto successo nei minuti finali del match e nel dopo gara, con l’accesa discussione fra Maurizio Sarri e Roberto Mancini. Quest’ultimo, nell’intervista post-partita, ha parlato di un insulto omofobo nei suoi confronti da parte del tecnico del Napoli.

Non è stata sicuramente una bella cosa, e Sarri lo sa benissimo: si è scusato direttamente con Mancini negli spogliatoi e poi davanti a tutta Italia in TV. Eppure, gli insulti e le critiche dei media e non solo lo hanno già massacrato. I napoletani si sono già fatti sentire attraverso i social, con un hastag che è diventato popolare in pochissimo tempo. Il loro apporto, mai come stavolta, potrebbe rivelarsi fondamentale. Sia per Sarri che per la stagione azzurra.

Intanto, però, è probabile che intervenga il Giudice Sportivo. Secondo quanto riportato dalla Gazzetta dello Sport, il tecnico del Napoli rischia addirittura una squalifica di due quattro mesi per il contenuto considerato “razzista” nelle sue parole. I due tecnici, nei minuti successivi all’accaduto, si sono intrattenuti con la procura federale per chiarire le loro posizioni.

Ecco la norma della FIGC riportata dalla ‘rosea’: “Costituisce comportamento discriminatorio, sanzionabile quale illecito disciplinare, ogni condotta che, direttamente o indirettamente, comporti offesa, denigrazione o insulto per motivi di razza, colore, religione, lingua, sesso, nazionalità, origine etnica, ovvero configuri propaganda ideologica vietata dalla legge o comunque inneggiante a comportamenti discriminatori. I dirigenti, i tesserati di società, i soci e non soci di cui all’art. 1 bis, comma 5 che commettono una violazione del comma 1 sono puniti con l’inibizione o la squalifica non inferiore a quattro mesi o, nei casi più gravi, anche con la sanzione prevista dalla lettera g) dell’art. 19, comma 1 (cioè il Daspo, n.d.r.), nonché, per il settore professionistico, con l’ammenda da € 15.000,00 ad € 30.000,00”.

 

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