Il Napoli torna in vetta alla classifica e Paolo Cannavaro, da ex capitano ma soprattutto da tifoso, intende dire la sua in merito, senza risparmiare qualche frecciatina alla società, che qualche anno fa lo ha improvvisamente lasciato andare: “Sono uno dei pochi calciatori che ha lasciato Napoli e continua a ricevere applausi dai tifosi. – ha dichiarato al ‘Corriere del Mezzogiorno” – Mi dispiace tantissimo non poter essere in campo al San Paolo, ma ero in diffida da otto giornate. Doveva capitare. Mi perderò una grande emozione, ma il calcio è anche questo. Se qualcuno dovesse invece sospettare che l’ammonizione contro l’Inter sia giunta di proposito, sappiate che ho un contratto a presenze”.
SCUDETTO – “Maradona ha detto che verrebbe in elicottero. Potrei chiedergli di passare a prendermi. Non perderei quest’occasione storica. L’ultima volta che si è festeggiato in città avevo nove anni. Restammo per una settimana in strada. Salivamo a bordo di camioncini e attraversavamo la città. Fabio disegnò uno scudetto su un muro del quartiere. Era grande quanto una porta, ed è diventata la mia porta nelle partitelle in strada”.
NAPOLI – “Sono ancora innamorato del Napoli, ma per fortuna sono in squadra in cui sto bene e mi sento ancora importante. De Laurentiis sa che un giorno vorrei incontrarlo. E’ una cosa che gli ho detto, e lui mi ha dato la sua disponibilità. Parleremo del mio addio. Vorrei avere dei chiarimenti. Ovvio anche Benitez ci abbia messo del suo, dato che non giocavo più. All’arrivo al Sassuolo era un ex giocatore, fisicamente. Ho dovuto lavorare il doppio, anche a casa. Il rancore non è però un sentimento che mi appartiene. Un detto napoletano dice: ‘chi vo ‘o male e ‘llate, tene ‘o male areta ‘a porta‘”.
INTER – “E’ stata una vittoria che mi ha reso molto orgoglioso. Il cuore è impazzito poi, anche per il Napoli primo. Ho mandato un messaggi a Reina, scrivendogli che un premio spettava anche a me. Con lui scherzo spesso”.
CAMPIONE D’INVERNO – “Il Napoli è la squadra più forte della serie A. Questo può davvero essere l’anno giusto. Le variabili sono tante nel calcio. Chi gioca lo sa bene. Possono farcela, anche senza rinforzi. Ricordiamoci che tra le ‘riserve’ il Napoli ha giocatori come Mertens e Gabbiadini. Se dovesse arrivare lo scudetto mi farei un tatuaggio. E’ qualcosa che ho in testa da inizio stagione, e non è il tricolore”.