#AMENTEFREDDA – Il lob di Lorenzo e la rabbia di Marek. Il Napoli riparte da dove si era fermato

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a cura di Gennaro Arpaia (Twitter: @gennarojenius9)

Si riparte da dove si era arrivati, con una vittoria che significa aprire come si deve il nuovo anno. La calza napoletana non ha carbone, ma solo una lunga serie di dolci; a mangiarne di più, Insigne ed Hamsik, mattatori della prima notte del 2016 al San Paolo contro il Torino. Una gara strana nella ripresa, ma che ha denunciato i limiti oggettivi dei granata e le qualità azzurre, con i padroni di casa abili ad andare in vantaggio, incassare il colpo del pari e ritornare subito avanti.

PRONTA REAZIONE – Sarri era spaventato dal potersi ritrovare nel bel mezzo di una di quelle gare post-sosta che restano bloccate per oltre un’ora per poi accendersi nel finale. Non è stato così; il Napoli visto all’opera ieri sera è partito subito forse, per poi calare nella seconda parte di gara. Una partita a ritmi alti, con gli azzurri a tenerne le redini e il Toro a difendersi; peccato solo che le maglie granata tengano per un quarto d’ora, fino al lob tennistico di un Lorenzo Insigne da Nazionale e più. Se l’undici iniziale era stato una sorpresa – Lòpez affianca Valdifiori relegando in panchina Allan -, non sorprende, invece, la trama tattica del match: Napoli che sorprende il 3-5-2 di Ventura sugli esterni, Insigne ed Hamsik ad ammazzare gli avversari sul lato, Callejòn sempre pronto alla doppia fase tagliando in due il campo. A rimettere in moto il Torino poteva solo essere un episodio; tale è il rigore fischiato ai granata poco dopo la mezz’ora, una punizione che pare giusta per il tackle in ritardo di Ghoulam su Peres.
Dal dischetto l’ex Quagliarella non sbaglia, non esulta e soprattutto non fa cambiare idea a chi sta assistendo al match, visto che neanche dopo l’1-1 gli ospiti sembrano rimettersi in carreggiata.
Succede allora che il Napoli ci mette poco a rimettersi in piedi; insigne, dopo il gol da incorniciare, incornicia anche un assist al bacio per Hamsik, con lo slovacco che passa tra le gambe di Padelli e sigla il nuovo vantaggio evidenziando i limiti della manovra avversaria.

TRA CAMPO E MERCATO – Cosa succede ora? Il secondo tempo azzurro denuncia la necessità di lavorare, vero, ma anche di intervenire sul mercato ove possibile. Il Napoli ha tirato i remi in barca provando a gestire, conscio di non avere tante energie ed alternative dopo due settimane di lavoro singhiozzante. Lòpez e Valdifiori non ci sembrano in grado di stravolgere le gerarchie formatesi fin qui, ecco perchè la finestra di calciomercato invernale resterà fondamentale per il Napoli che è e che sarà.
Oltre alla necessità di un innesto difensivo, la squadra di Sarri potrebbe aver bisogno di forze fresche a centrocampo, sempre dando per scontato che in avanti nulla si tocchi.
“Non mi piace il calciomercato, lo farei durare tre giorni tanto si farebbe lo stesso che in trenta”, il Sarri pensiero. Non errato, ma sicuramente non realizzabile oggi. Dice di non avere chiesto nulla alla sua società, il tecnico toscano, eppure il Napoli sul mercato c’è ed è tra le società più attive in Italia. Gli obiettivi sono chiari tra difesa ed attacco e non resta che capire quanto è come si interverrà.
Nel frattempo, a Sarri resta negli occhi l’esultanza di fine gara, con il gruppo azzurro sotto la Curva B pronto a saltare e festeggiare la vittoria.
Un atteggiamento che non deve essere piaciuto a qualche media di troppo, ma che in fondo sottolinea tutto quanto stia accadendo quest’anno in città: una commistione quasi perfetta tra società, tecnico, squadra e, soprattutto tifosi.
Gli ingredienti più importanti per un buon progetto.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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