a cura di Gennaro Arpaia (Twitter: @gennarojenius9)
Questione di ex, in un finesettimana che promette brividi e ancora sorprese. Siamo ai saluti, momentanei certo, ma comunque saluti; il 2015 della Serie A si chiuderà in questo weekend, dando poi appuntamento a tutti il prossimo anno, riaprendo i suoi battenti nel giorno dell’epifania, mentre qualcuno si mostra al mondo, anche i club di A torneranno a mostrarsi ai loro tifosi.
EX NUNC – Per il Napoli è per Sarri sarà tutta una questione di ex. Ex nunc, dicevano i latini, da ora: gli azzurri dovranno infatti scordare quanto accaduto nelle ultime due settimane e provare a ragionare da ora, come se da Bergamo e dall’Atalanta ripartisse una fase di campionato completamente diversa e ancora pericolosa.
L’Inter dista quattro punti, il secondo posto in compartecipazione con la Fiorentina sarebbe anche un buon risultato arrivati a dicembre, ma spaventa da dietro l’arrivo della Juve e la presenza di una Roma che, nonostante le difficoltà, continua a galleggiare nelle zone alte in attesa di riprendersi. Le prime cinque forze della graduatoria sono rinchiuse in soli 7 punti, un dato che, visti anche gli incroci del weekend, potrebbe favorire il susseguirsi di sorpassi e contro sorpassi in testa. Mentre il Napoli vola a Bergamo, infatti, la Roma se la vedrà col Genoa all’Olimpico e l’Inter affronterà in posticipo la Lazio a San Siro. Trasferta in casa del Carpi per la Juve, che potrebbe continuare la risalita, mentre sarà il Chievo lo sfidante della Fiorentina al Franchi.
EX PERICOLOSI – Quella dell’Atleti Azzurri d’Italia non sarà di certo una passeggiata per Higuain e soci, come mai lo è stata. Quella di Bergamo è storicamente una trasferta difficile ed importante, che molte volte ha detto la verità sul reale valore dei calciatori azzurri. E sarà questione di ex: in panchina, dove andrà a sedersi Edy Reja, uomo vero del pallone italiano che ha messo radici nella sua Atalanta e sa bene come togliersi soddisfazioni contro le big del campionato. Ma anche in campo, dove potrebbe esserci German Denis a provare a far male agli azzurri come già accaduto in passato.
Il tecnico goriziano è ricordato sempre con affetto da pubblico napoletano; lui, dal cuore nordico, riportò Napoli dall’inferno della C all’Europa, in quattro anni di crescita costante.
Proprio a Napoli aveva incrociato per la prima volta Denis, il centravanti argentino che per due stagioni ha vestito la maglia azzurra con alterne fortune; al San Paolo non ha mai spiccato veramente il volo, ma l’affetto dei tifosi anche per lui è rimasto immutato.
Scordatevi il cuore però; già contro la Roma non ha fatto bene, e peggio potrebbe essere domani. Sarri non ha altro risultato che la vittoria per tenere il treno delle prime, e di certo non potrà pensare a ciò che è stato per chiudere il 2015 in pole position in vista di quello che sarà.
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