PAQUIPEDIA+%26%238211%3B+L%26%238217%3Bintervista+impossibile+a%26%238230%3BIgor+Protti
napolicalciolivecom
/2015/12/11/paquipedia-lintervista-impossibile-a-igor-protti/amp/
Categories: Rubriche

PAQUIPEDIA – L’intervista impossibile a…Igor Protti

 

a cura di Paquito Catanzaro (Twitter: @Pizzaballa81)

Pronto?
– Igor Protti?
– In persona.
– …
– Pronto? C’è ancora?
– Scusi, signor Protti. Sono stato colto dall’emozione.
– Addirittura?
– Sì. Nemmeno immagina quanto sia felice di parlare con lei.
– Felice al punto di non essersi ancora presentato.
– Santo cielo, mi scusi. Lavoro per un portale web e, ogni settimana, realizzo un’intervista a un calciatore che ha giocato o gioca nel Napoli. Qualcuno che abbia una storia da raccontare. E stavolta è toccato a lei.
– La ringrazio per la considerazione. Tuttavia, non credo di essere proprio la persona giusta.
– Perché mai?
– E me lo chiede? Ho giocato nel Napoli in una delle peggiori stagioni della storia di questa squadra. Siamo finiti in serie B e ho segnato appena 4 gol.
– Effettivamente, non è stato proprio esaltante quel campionato.
– Ha girato tutto storto. Eppure a inizio campionato eravamo competitivi eccome. Rossitto era reduce da una esaltante stagione a Perugia. Goretti e Bellucci due ragazzini di belle speranze e io, il bomber esperto pronto a riscattarsi dopo una deludente stagione con la maglia della Lazio.
– La preferirono a Luiso, l’attaccante feticcio di Bortolo Mutti.
– Persona per bene, Mutti. Mi accolse a braccia aperte e pretese da me il massimo. Quella maglia numero 10, poi, fu come il giuramento di un cavaliere in ginocchio davanti alla spada.
– La partenza, tutto sommato, non fu nemmeno malvagia: 4 punti in 3 partite.
– La sconfitta contro la Lazio, ci poteva stare. Ci riscattammo subito, vincendo in casa con l’Empoli, pure grazie a un mio gol. Dalla gara col Vicenza in poi, qualcosa andò storto.
– Il 6-2 contro la Roma. I cinque gol presi dal Bologna e una sfilza di allenatori che si alternavano su quella panchina, neanche avessimo le porte girevoli davanti agli spogliatoi.
– Mutti, Mazzone, Galeone, poi Montefusco. Ne ho saltato qualcuno?
– Credo di no. Almeno spero. In noi cresceva la consapevolezza che quel nome, Società Sportiva Calcio Napoli, di glorioso aveva solo il passato. Il presente stava assumendo i toni grigi della retrocessione.
– Evento che avvenne. A fine campionato, appena 14 punti e un distacco di 12 dalla penultima.
– Cercammo in tutti i modi di salvare per lo meno la faccia. Si cercava di giocare attaccandosi alla dignità.
– Come in quel Juventus – Napoli, finito 2-2?
– Forse la partita più bella della stagione. Loro già campioni, noi con la mente già proiettata al successivo campionato di serie B. Volevamo uscire dal Delle Alpi a testa alta e ci riuscimmo.
– Grazie a una sua prodezza.
– Mi pagavano per fare il centravanti. Ergo, appena ne ebbi la possibilità calciai col sinistro, approfittando di un errore del mio marcatore e della distrazione di Peruzzi. Un bel gol, perché negarlo.
– A fine anno fece la valigia e tornò a vestire un’altra maglia azzurra.
– Celeste.
– Non stia lì a fare il pignolo.
– Al di là della tonalità, c’è una grossa differenza tra la maglia numero 10 della Lazio e la stessa del Napoli.
– Non la sapevo sentimentale, signor Protti.
– Il giusto. E t’assicuro che qualsiasi giocatore si metterebbe in discussione anche solo per raccontare al bar che ha tenuto addosso la stessa maglia di Diego Maradona.
– Igor, è stato davvero un piacere intervistarla.
– Prima di salutarci, me la toglie una curiosità?
– Sarei io quello che fa le domande, ma faccio volentieri un’eccezione.
– Con tanti attaccanti che hanno vestito la maglia del Napoli, lei contatta quello che ha fatto meno gol, che ha giocato nell’anno della retrocessione, è andato via dopo soli dodici mesi, e si emoziona? Mi stava prendendo in giro?
– Al contrario. Sa, sono un nostalgico ed ho ricordato un Igor Protti che, appena due anni prima, con la maglia del Bari che segnò 24 gol e divenne capocannoniere. Quell’anno era il mio numero 10 al fantacalcio e grazie a lei ho vinto il mio campionato. Negli anni successivi impostavo la mia “campagna acquisti” cominciando dal suo nome.
– Si chiama follia.
– No. Si chiama gratitudine.

 

 

 

 

 

 

 

 

Gennaro Arpaia

Iscritto alla facolta di Giurisprudenza della Federico II Napoli. Giornalista pubblicista iscritto all'albo da giugno 2013.

Share
Published by
Gennaro Arpaia

Recent Posts

Serie A, nuovo esonero: colpo di scena per l’erede

In Serie A arriva una sorpresa, dal momento che sta per maturare un nuovo esonero…

59 minuti ago

Napoli, mossa a sorpresa di Conte: Anguissa la chiave per la svolta

Straripante la vittoria del Napoli contro l'Atanta, con Antonio Conte che è stato decisivo ancora…

2 ore ago

Mercato Napoli, Ngonge pedina di scambio: scelto l’erede di Kvara

Mercato Napoli, arriva la svolta per questi ultimi giorni di calciomercato che si possono davvero…

3 ore ago

Napoli: c’è il sì del giocatore, si chiude subito

I partenopei potrebbero chiudere a sorpresa un altro colpo in attacco oltre a Garnacho. Una…

4 ore ago

Napoli: 15 mln per il nuovo Brozovic, Inter beffata

A sorpresa i partenopei si sarebbero inseriti con prepotenza nella corsa ad un centrocampista. Contatti…

5 ore ago

Blitz in Spagna: affare con il Barca, arriva il nuovo Kvara

Il Napoli continua a ragionare sul sostituto del georgiano. C'è un nome che nelle prossime…

6 ore ago