a cura di Gennaro Arpaia (Twitter: @gennarojenius9)
Una sola gara per due diverse risposte. É un po’ questa la chiave della trasferta bolognese del Napoli, con gli azzurri autorizzati a rispondere su due fronti: il primo, quello di chi non crede ad un Napoli capace di prendersi e tenersi stretto il primato già raggiunto lo scorso lunedi con l’Inter, il secondo, quello interista, coi nerazzurri che dopo il ko del San Paolo si sono subito rialzati battendo il Genoa nell’anticipo del sabato con l’ormai registrato 1-0 della banda Mancini.
Con il successo sui rossoblu l’Inter torna in vetta alla classifica e scippa il primo posto dalle mani azzurre, costringendo Sarri e i suoi alla risposta di una domanda abbastanza chiara: Napoli, quanto vuoi il primo posto?
L’EX AVVELENATO – La sfida del Dall’Ara non sarà una passeggiata. Più di una le insidie che si presentano sulla strada azzurra della via Emilia. L’avversario, innanzitutto: il Napoli ne avrà due, i bolognesi e la propria paura.
L’ex Donadoni che ha sostituito in corsa Delio Rossi non disdegnerebbe di fare lo sgambetto ad un’altra big del campionato dopo aver bloccato sul 2-2 la Roma all’ultima in casa. Dall’altra parte, poi, gli azzurri si ritroveranno faccia a faccia con le loro paure; rincorrere la vetta può essere stancante soprattutto dopo una gara come quella di lunedi e il rischio di arrivare già appagati al match di Bologna non è una incognita da poco.
La vittoria dell’Inter, in quest’ottica, può essere un grosso aiuto per un gruppo che ha dimostrato di aver bisogno di stimoli continui per poter dare il massimo in ogni gara.
STIMOLI AZZURRI – E gli stimoli sono quelli che Sarri cerca di trasmettere quotidianamente a tutto il gruppo che per una settimana a Castel Volturno ha lavorato solo in funzione del primo posto. La mentalità, però, secondo il tecnico azzurro, deve rimanere la stessa di quella vista fino ad oggi; primo posto o meno il Napoli deve giocarsi il massimo risultato su ogni campo e sempre col massimo sforzo.
Per proseguire la striscia vincente gli azzurri non possono prescindere da Gonzalo Higuain. “Se non vince il Pallone d’Oro è una testa di …” promette Sarri, conscio che il Pipita sta dando già tanto e ancora di più potrebbe dare.
La sfida con la Roma che chiuderà la stagione dei big match al San Paolo è già dietro l’angolo, ma il Napoli non può permettersi un calo di concentrazione.
Donadoni è avvisato; il Napoli che conosceva lui non esiste più.