Italia incontra Italia. Domenica al Dall’Ara andrà in scena il lunch match tra Napoli e Bologna tra entusiasmi e paure. La squadra di Donadoni, infatti, non vive un momento facile: è relegata ai piani bassi della classifica, in piena zona retrocessione, e dall’inizio dell’anno ha collezionato ben nove sconfitte. Tutt’altra storia per gli azzurri, che dopo la sfida con l’Inter si godono il primato assoluto in campionato, e si recano a Bologna con l’obbligo di confermare lo stato di forma in cui si trovano e non deludere la platea di tifosi che in 10.000 li seguirà in trasferta. Un faccia a faccia carico di motivazioni, che vedrà svolgersi al suo interno una sfida contro il tempo tra due uomini di Antonio Conte: Lorenzo Insigne, il precario, ed Emanuele Giaccherini.
STORIE INCROCIATE – Arezzo e Napoli: due realtà calcistiche e sociali completamente diverse, che hanno dato i natali a due giocatori che dividono la stessa fetta di campo, i quali hanno avuto modo di incrociarsi sul terreno di gioco e condividere anche le illusioni di una vittoria. Giaccherini ha affrontato un percorso professionale decisamente più instabile rispetto all’azzurro: dopo aver limitato in club minori del nord Italia, ha trovato serenità al Cesena prima di affrontare la responsabilità più grande, ossia onorare la maglia della Juventus. Il suo tempo in bianconero è stato fatto di alti e bassi e di insoddisfazioni: la sua traiettoria è stata apprezzata ma non è stata con ogni probabilità ritenuta all’altezza dei colori che indossava. Di lì il passaggio al Sunderland e l’attuale prestito al Bologna. Da ala d’attacco è un assistman delizioso più che un fedele compagno del gol: il suo dribbling e la buona corsa gli consentono di essere utile nello sviluppo della manovra offensiva e favoriscono gli ottimi inserimenti.
Dall’altra parte della sfera, invece, c’è Lorenzo Insigne, che il giocatore del Bologna ha incontrato negli ultimi minuti della sfida più delicata: la partita senza fine e senza tempo tra Napoli e Juventus del 2012, vale a dire la discussa Supercoppa Italiana vinta per 4 a 2 dalla Vecchia Signora. Mentre, tuttavia, Giaccherini traballava tra una squadra e l’altra, Insigne si costruiva il futuro in azzurro: la sua carriera è stata esclusivamente napoletana con alcuni trasferimenti in prestito, come quello al Pescara, per crescere ed essere pronto alle pressioni della piazza. L’unica, evidente, differenza tra i due è lo strano caso Nazionale: l’ex Juventus ha sempre goduto della stima del ct Antonio Conte, mentre con Prandelli non ha instaurato un rapporto idilliaco, ed ha preso parte alle qualificazioni per Euro16. Differente la situazione di Lorenzo Insigne, che, pur essendo riconosciuto come un ottimo giocatore dall’attuale commissario tecnico, non riesce a trovare la sua continuità con la maglia del Belpaese. Tante sono state le polemiche susseguitesi in caso di mancata convocazione o panchina ed è un tema che resterà bollente, con ogni probabilità, fin quando non verrà formalmente chiarito dai fatti.
NUMERI – Decisamente più prolifico il rapporto con il gol di Lorenzo Insigne rispetto a quello di Emanuele Giaccherini: basti pensare che in due anni di Sunderland non ha racimolato reti, mentre nel frattempo l’attaccante azzurro ne ha segnate cinque. Il vero sprint del napoletano si sta vedendo quest’anno: accanto ad Higuain e grazie a Sarri sta compiendo il definitivo salto di qualità ed ha accumulato ben 7 reti in questo inizio di campionato. La delicata situazione del Bologna e la non ottimale dell’ex Juventus, invece, lo hanno portato a siglare al momento soltanto due reti. Una sfida dal retrogusto italiano. Buona fortuna!
di Sabrina Uccello (Twitter: @SabriUccello)