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WHAT IF – Tra rosso e pali, e se l’Inter avesse giocato a calcio al San Paolo?

Si è tanto discusso della sfida tra Napoli e Inter. Gli azzurri hanno festeggiato il successo con il proprio pubblico, felici del primato in classifica raggiunto, in solitaria per la prima volta dopo 25 anni. I nerazzurri si sono invece appellati alla poca fortuna, che prima o poi sarebbe dovuta giungere al termine, definendo il match ‘alla pari’, unicamente per il gol e le 3 occasioni create negli ultimi 20 minuti di partita.

I video che circolano in rete, e che sono stati sfruttati per la realizzazione di servizi televisivi, si concentrano unicamente sull’espulsione di Nagatomo, sulla rete di Ljajic e sui pali di Jovetic e Miranda. Un po’ poco se si intende riassumere l’intera partita della squadra di Mancini, e il motivo è semplice. Mostrare le immagini del resto della gara dei nerazzurri sarebbe noioso.

Mancini è giunto al San Paolo con la chiara intenzione di difendere il pari iniziale, chiudendo bene ogni spazio, circondando magari Higuain con una doppia marcatura a uomo a opera di Miranda e Murillo. Ljajic, Perisic e Icardi avrebbero dovuto pensare al resto, approfittando delle palle rubate dai centrocampisti per innescare dei fulminei contropiede, che avrebbero messo in difficoltà la difesa azzurra. Non proprio un atteggiamento da prima della classe, a dire il vero, che viene inoltre vanificato alla prima chance di Higuain, che batte Handanovic e, a rigor di logica, avrebbe dovuto cambiare del tutto la gara. Le cose però non mutano e Mancini non si allontana di un passo dalle proprie convinzioni.

Ovvio chiedersi, in una sfida per la testa della classifica, come sarebbero andate le cose se l’Inter avesse deciso di giocare a calcio. Se un Mancini in versione Sousa avesse preferito pressare, attaccare e mostrare gioco per una volta in questa stagione, di certo lo spettacolo ne avrebbe beneficiato, come del resto la serie A, che avrebbe accolto una nuova big in grado di non nascondersi dietro la tattica del semplice disturbo del gioco avversario.

La verità però è forse un’altra. Mancini potrebbe conoscere così bene il nostro campionato da sapere di poter essere osannato, quasi come un vincitore morale, per soli 20 minuti giocati su 90. Sa che in breve tutti dimenticheranno l’orrendo gioco, ricordando unicamente i pali colpiti (fenomeno che il tecnico ha reso virale con la sua ‘sceneggiata’ televisiva). Vincere al San Paolo sarebbe stato il massimo auspicabile, ma riuscire a trasformare l’incubo che è questa Inter in un sogno mediatico è da veri ‘campioni’.

Luca Incoronato (Twitter: @_n3ssuno_)

Luca Incoronato

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Luca Incoronato

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