Sarri: “Felice per i tifosi. Non faccio il sognatore, domani si torna a lavorare”

NAPLES, ITALY - NOVEMBER 08: Head coach of Napoli Maurizio Sarri during the Serie A match between SSC Napoli and Udinese Calcio at Stadio San Paolo on November 8, 2015 in Naples, Italy.  (Photo by Maurizio Lagana/Getty Images)
NAPLES, ITALY – NOVEMBER 08: Head coach of Napoli Maurizio Sarri during the Serie A match between SSC Napoli and Udinese Calcio at Stadio San Paolo on November 8, 2015 in Naples, Italy. (Photo by Maurizio Lagana/Getty Images)

 

Il suo Napoli torna primo da solo nella classifica di serie A, come non accadeva dai tempi di Maradona. Ecco il commento al termine del match contro l’Inter di Maurizio Sarri: “E’ il coronamento di un periodo positivo, – ha dichiarato a ‘Premium Sport’ – nulla di più. Sono 25 anni che i nostri tifosi attendevano questo momento. Abbiamo fatto due mesi di grandissimi risultati, ma domani si riparte, così come nei momenti negativi.

SOGNARE E’ LECITO – “Non faccio il sognatore, e domani devo tornare a lavorare. Restare con i piedi per terra, in quest’ambiente, non sarà facile. La squadra però è intelligente e sa che con 31 punti non ci si salva neanche”.

CALO – “E’ successo quello di cui abbiamo parlato stamattina con la squadra. L’approccio era facile, ma difficile nelle reazioni mentali a gara in corso. Quando pensavano d’averla vinta, è arrivato il gol dell’Inter, che ci ha paralizzati. Mi è dispiaciuto soffrire nel finale, quando fino a quel momento la gara è stata in nostro dominio”.

SCUDETTO DA BESTEMMIA A PAROLACCIA – “Non mi far scomunicare. Non posso parlare di scudetto, con 72 punti ancora in palio”.

GOL LJAJIC – “Ho avuto la sensazione che dopo il 2-0 si sia data la gara per vinta. Abbiamo preso gol e siamo andati in ansia, sbagliando poi anche delle ripartenze semplici”.

MANCINI ARRABBIATO – “Ho visto un fallo di Nagatomo quando Callejon aveva già giocato la palla da un paio di secondi. Il giallo mi sembrava inevitabile. La simulazione è un’opinione di Mancini. Il tutto si è svolto davanti la mia panchina, e credo d’aver visto meglio di lui”.

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