a cura di Gennaro Arpaia (Twitter: @gennarojenius9)
Cinque gare senza subire gol, un’imbattibilità lunga 467 minuti. Sedicesimo risultato utile di fila, e diciassette gol della premiata ditta Higuain-Insigne. Sono 28 i punti in tredici gare, secondo posto solo dietro l’Inter.
Basterebbero questi numeri a far capire la straordinaria annata azzurra. Tredici partite di ottimo livello che hanno certificato la crescita del gruppo; nelle ultime dieci di campionato nessuno ha fatto come il Napoli in termini di punti e prestazioni. Sarri si tiene stretto il suo giocattolo e per la seconda volta quest’anno torna da Verona con il massimo in saccoccia.
DUE VOLTE A VERONA – Si, perché alla vittoria contro il Chievo gli azzurri hanno aggiunto quella contro l’Hellas. Stessa città e stesso stadio, con uno stesso finale e un avversario diverso. La squadra di Mandorlini, infatti, si presentava al match da ultima in classifica ma egualmente ha messo in difficoltà gli azzurri; un Napoli padrone del campo per tutto il primo tempo non è riuscito però a sbloccare il match. Ai ragazzi di Sarri è servito che l’avversario si scoprisse per far male; e quando il Verona ha provato a fare lo scherzetto gli azzurri hanno chiuso la pratica in pochi minuti.
Ci aveva pensato un lampo di Higuain un mese fa, stavolta prima della firma argentina arriva il gol anche di Lorenzo Insigne; una rete ce vuol dire tanto, per un napoletano che si scrolla da dosso gli incoerenti cori contro la città (dopo aver mostrato vicinanza ai francesi cantando la “marsigliese” ndr) e va ad esultare sotto il naso del pubblico di casa.
Bravo il Napoli a chiuderla subito, senza lasciare all’avversario velleità latenti; un uno-due da manuale con la rete anche del Pipita a calare la saracinesca sul match. Per lui la decima perla in campionato che significa vetta solitaria anche della classifica cannonieri.
MANCINI ALL’ORIZZONTE – Anzi, solo della classifica cannonieri. Visto che in serata la vittoria dell’Inter contro il malcapitato Frosinone ha rispedito i nerazzurri in testa da soli e il Napoli al secondo posto. Non che sia un risultato da buttare, con soli due punti di ritardo e una gara da giocare faccia a faccia a viso aperto il prossimo lunedi proprio contro la squadra di Mancini.
Napoli-Inter al San Paolo sarà la prima partita da scudetto di questo campionato. E anche se Sarri non vuole pronunciare quella parola, sarà d’uopo farlo perché contro l’Inter i suoi non sottovalutino la gara. Un match non definitivo ma di certo importante per giustificare le reali intenzioni della squadra, per certificarne le velleità d’alta classifica.
Una settimana di passione in attesa del monday-night; tra sette giorni Sarri e l’intera città si giocano la testa della classifica.