Sessantasette minuti alll’angolo del Verona. Il Napoli suona i padroni di casa per oltre un’ora, una valanga di pugni senza che i veronesi riescano a rispondere neanche con una spintarella. Il solito muro davanti alla porta di Rafael, la solita partita di contenimento degli avversari che Higuain e compagni soffrono finché non trovano il primo gol. Poi arriva subito il secondo e si chiudono i giochi, ma prima e dopo di occasioni ce n’erano state una valanga. Hamsik illumina, Insigne e Higuain fanno il loro mestiere. Ottime notizie anche da Hysaj ma soprattutto da Chiriches, anche oggi sostituto perfetto per i centrali titolari. Uno dei puntelli che mancava lo scorso anno: il Napoli è bello da morire, ma checché se ne dica sono anche questi piccoli dettagli che fanno la differenza.
REINA 6,5 – Non è che possiamo sempre stare qui a rimarcare le certezze che dà alla difesa, il fatto che anche oggi i guanti restino quasi immacolati. Sottolineamo invece i lanci lunghissimi e precisi, altra fonte di gioco del Napoli. Per fortuna non la principale.
HYSAJ 7 – Sicurezza assoluta in difesa, si fa valere con le buone e anche con le cattive. Anche a muso duro, come quando Pisano attenta alla sua gamba destra e lui si fa rispettare, beccandosi un cartellino giallo. Foga giovanile, ma provateci voi a star calmi.
ALBIOL 6,5 – Il pacato Raul non ha troppo da fare con il fratello invecchiato di Pazzini, ma quello che c’è da fare lo fa senza alcun problema. Tanto basta.
CHIRICHES 7 – Sicuro, sempre pulito, di personalità, il conte Vlad finora ha dimostrato di poter essere un buon titolare, quindi a maggior ragione un ottimo ‘terzo’. Tutte le perplessità estive sul suo conto sono per il momento infondate.
GHOULAM 6 – Meno coinvolto del solito nel gioco azzurro, in genere si tiene un po’ lontano dalla fase offensiva e si limita a fare il bodyguard sulla fascia sinistra. Bene così.
ALLAN 6,5 – All’improvviso, minuto 80, uno squarcio di luce sulla destra. E’ Allan, che dopo una partita di grande sostanza si inventa un doppio passo, salta il diretto marcatore e va sul fondo a mettere al centro un pallone pericolosissimo. Così, giusto per far capire che non c’è una cosa che questo pazzoide brasiliano non sappia fare.
JORGINHO 6,5 – Nello stadio che l’ha visto crescere, al cospetto del suo maestro e mentore, il timido Jorge dimostra a Mandorlini che è cresciuto, e tanto, e ora può prendere per mano anche una squadra come il Napoli. Accade da settimane, continua anche oggi. Ma siamo sicuri che per Jorginho oggi contava un po’ di più.
HAMSIK 7 – E’ in palla e si vede da come prova la conclusione ripetutamente nel primo tempo. E’ sempre nel vivo del gioco ma soprattutto lo è quando appoggia ad Insigne il pallone che poi Lorenzo trasforma nello 0-1. Dopo qualche minuto imposta ancora, nell’azione che vale il 2-0 azzurro. La chiave dell’acqua, o meglio quella dello champagne: è lui a metterci il pollicione per far saltare la bottiglia. (Dal 77′ DAVID LOPEZ sv)
CALLEJON 5,5 – Gravita molto largo, anche lui sente molto il fiato sul collo dei difensori veronesi. Non incide come dovrebbe e lascia il posto ad un volenteroso El Kaddouri. (Dal 65′ EL KADDOURI 6,5 – Il suo ingresso in campo regala una vitalità diversa alla squadra, sebbene il buon Omar non entri in nessuna delle occasioni da gol. Resta comunque una ventata di positività in una gara che si stava mettendo male).
HIGUAIN 6,5 – Il Pipita è in una fase in cui tirerebbe in porta anche se trovasse una bottiglina a terra. Si gira e conclude da ogni posizione, anche la più impossibile, ma lì davanti c’è il pullman del Verona e non si passa. Paradossalmente chiude i conti nel modo più semplice possibile, con un tap-in su assist di Insigne. Facile facile. In certe partite va benissimo pure così.
INSIGNE 7 – Sembra una di quelle giornate-no dove non gli riesce niente, si arrabbia e si fa ammonire per una stupidaggine. Tutto questo succede davvero, poi però Marek gli dà il pallone buono dal limite e Lorenzo non ci pensa due volte. Palo-gol, un colpo da biliardo di quelli che quest’anno gli riescono alla grande. Qualche minuto dopo l’assist per Higuain che chiude i giochi. Nero nero finché non trova il modo per togliere il tappo: anche in questo è il vero simbolo del Napoli di Sarri. (Dall’87’ MAGGIO sv)
All. SARRI 7 – Lo dicevamo dopo il Carpi e dopo ogni altra partita contro le piccolissime. Questo Napoli soffre maledettamente quando di fronte ha squadre che mettono il tappo e pensano solo a difendersi. Se salta quel tappo però è devastazione assoluta, anche perché la pressione prima della detonazione era terrificante. Altro problema atavico risolto e finalmente il primo posto, almeno per qualche ora. Ad maiora, mister.
di AntonioPapa (Twitter @antoniopapapapa – ShareSoccer @papalepapale)