Sarri in conferenza: “Col Verona gara piena di insidie. La sosta non ci aiuta, dispiace per gli infortuni in nazionale”

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a cura di Gennaro Arpaia (Twitter: @gennarojenius9)

Una partita importasnte a seguito di una sosta lunga, troppo lunga. “Siamo una squadra di ritmo, ovvio che una sosta così possa solo farci male”. Maurizio Sarri si mostra in evidente preoccupazione in vista di Verona-Napoli di domani alle ore 12.30. “Un orario strano, già questa è la prima insidia di domani”.

PER I TIFOSI – Il tecnico azzurro sa quanto possa essere decisiva una gara così, difficile da interpretare e con tanti dubbi di formazione. “Non credo che la mia squadra sottovaluterà il Verona. Sono una squadra forte, che si riprenderà. Non sono così diversi dal Verona che qualche mese fa ha battuto il Napoli”.
Verona è infatti un ostacolo importante per la squadra azzurra. “Tutti noi conosciamo la rivalità tra le due squadre. Quando giochi per una squadra o la alleni devi anche sapere queste cose; domani giocheremo per regalare una grande soddisfazione ai nostri tifosi”.

DUBBIO GONZALO – Tra i tanti dubbi che Sarri si porta dietro anche quello con il nome di Higuain. “Gonzalo sta come può stare uno che è appena tornato da un viaggio intercontinentale durato un giorno dopo due gare giocate. Ovviamente è stanco, volevamo farlo riposare almeno per metà gara a Verona, ma le cose oggi non ce lo permettono”.
Il tecnico napoletano non può infatti fare affidamento su Gabbiadini e Mertens, infortunati con le nazionali e alle prese con il recupero. “Recupereranno quando saranno pronti, non so più di quanto non ne sappiate voi. Dispiace quando ci sono infortuni con le nazionali, ma dobbiamo aspettarci anche questo. Ci sono giocatori che avrebbero bisogno non di riposare ma di allenarsi; passare da una partita all’altra  non è facile”.

PROBLEMA EUROPA – Dopo Verona per il Napoli ci sarà anche l’ostacolo europeo. La gara con il Brugge preoccupa non per il risultato quanto per gli ultimi accadimenti in giro per il continente che nulla hanno a che vedere con il calcio. “Purtroppo non saremo noi a decidere, se ci saranno le giuste misure di sicurezza giocheremo in Belgio, altrimenti non ci andremo. Non siamo gli unici a girare l’Europa per lavoro. La cosa giusta da fare in queste situazioni è continuare a fare il proprio lavoro come sempre”.

 

 

 

 

 

 

 

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