Napoli è cresciuta. Ora è attesa dalla prova più ardua: la pazienza

NAPLES, ITALY - NOVEMBER 08: Head coach of Napoli Maurizio Sarri during the Serie A match between SSC Napoli and Udinese Calcio at Stadio San Paolo on November 8, 2015 in Naples, Italy. (Photo by Maurizio Lagana/Getty Images)
NAPLES, ITALY – NOVEMBER 08: Head coach of Napoli Maurizio Sarri during the Serie A match between SSC Napoli and Udinese Calcio at Stadio San Paolo on November 8, 2015 in Naples, Italy. (Photo by Maurizio Lagana/Getty Images)

 

In una piazza come Napoli tutto è sempre relativo. Sarri questo concetto sembra averlo compreso fin dal suo primo giorno in azzurro, o forse addirittura leggendo i tantissimi e variegati commenti pre firma del contratto, quando la gara per la panchina del club sembrava essere tra lui e Montella.

 

In una manciata di giornate si è passati dalla profonda depressione di un Napoli destinato alla retrocessione al sogno scudetto. Il passo è rapido e semplice, soltanto se si è tifosi del Napoli e poche altre squadre (Roma ad esempio). Il legame è tanto forte con la rosa da vivere ogni gara e ogni stagione come se fosse una storia d’amore travagliata. Si resta insieme tra alti e bassi, perché ciò che si prova nel profondo è ben radicato e forte. E’ inevitabile però per molti fa parlare la propria pancia, senza ragionare più di tanto. In una relazione amorosa, così come quella sportiva, ciò porta a dei profondi dissidi, che scaturiscono in scenate di gelosia ad esempio, o abbandono degli spalti.

 

E’ bastato un pari a Genoa per far uscire dalla tana i soliti critici che, consci del fatto di non poter attaccare tecnico e squadra, si sono limitati a indicare, così come fatto in seguito nel post Udinese, che il gioco sembra in una fase calante. Poco contano 4 punti in 2 gare non propriamente semplici, ma soprattutto i tantissimi impegni cui la squadra sta rispondendo in maniera eccellente.

 

Al di là di poche eccezioni, in città si è però tornati a parlare di scudetto, a sognarlo e forse pregustarlo. La sfida sarà dura, e in tanti casi lottare fino alla fine sarebbe già un segnale più che positivo, indicando una crescita esponenziale. Purtroppo per altri un trofeo dell’importanza di uno scudetto o l’Europa League, pare già dovuto.

 

Sarri però è stato fin troppo cauto, e continua a esserlo. Nessuna promessa al vento. Testa bassa e lavoro. Il Napoli non ha ancora ottenuto nulla e lui lo sa bene. Gli elogi di una giornata possono sparire rapidamente, e così il tecnico inizierà a parlare di obiettivi probabilmente a 2016 inoltrato, quando nelle mani potrà avere qualcosa di concreto.

 

A sorpresa la piazza ha apprezzato questo comportamento, memore forse degli annunci di Dimaro del presidente De Laurentiis la scorsa estate, con conseguente mercato Napoli deludente. Di certo la pressione è tanta e tutti chiedono di riportare a Napoli ciò che manca dai tempi d’oro di Maradona, ma è innegabile una lieve crescita del gruppo di tifosi azzurro. Gustare un gioco tanto esaltante avrebbe portato anni fa ad annunci di dirigenza e tifo, con i social presi d’assalto. Oggi Napoli e il Napoli sono consci della propria forza, ma soprattutto della posizione cui è possibile ambire. Che la voglia di successo però non distrugga il lavoro compiuto fino a oggi. La prova più dura per questa piazza è portare pazienza.

 

Luca Incoronato (Twitter: @_n3ssuno_)

 

 

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