SHOWTIME – L’incubo dello scudetto tormenta il Napoli di Sarri

cape fear

Dopo trascorsi in carcere, Max Cady intende vendicarsi di Sam Bowden, avvocato reputato inetto e maggior responsabile della sua condanna per stupro. Mostrandosi agli occhi della società mite e pronto a rifarsi una vita, Cady lavora sotto traccia per far impazzire Bowden, tormentando lui e la sua famiglia. E’ questa in breve la trama di Cape Fear, un thriller del 1991 di Martin Scorsese, remake dell’omonima pellicola del 1963.

Un tremendo incubo che sembrava relegato al passo è pronto a divenire reale, impadronendosi della vita della famiglia Bowden. La loro serenità è soltanto effimera, appesa a un filo che Cady può decidere di tagliare in qualsiasi momento, così come avviene nel concitato finale.

Ognuno di noi si porta dietro un mostro del passato, e il Napoli in tal senso, incarnato in ogni singolo tifoso urlante del San Paolo, non fa differenza. Facendo riferimento alla stagione attuale, il grande scetticismo, misto a profonda indignazione, sono stati sostituiti da ammirazione e fanatismo (qualcuno l’ha già chiamato ‘sarrismo’). Non è difficile ascoltare in strada o in radio dichiarazioni del tipo: “Non ricordo d’aver mai visto il Napoli giocare così bene”. Altri invece, d’età differente, spolverano paragoni col Napoli di Vinicio.

L’amore azzurro degli ultimi anni è stato però molto spesso legato ai risultati sul campo. Si è passati così anche quest’anno da uno stadio vuoto nelle prime giornate, a una costante crescita dovuta a vittorie e gioco. Il Sarri da rottamare, da spedire al mittente Empoli, è ora stato incoronato al pari di Higuain, altro bidone al tiro sbilenco.

Quando si è tanto umorali però è molto facile ritrovarsi nella condizione attuale del Napoli, che deve fronteggiare un vecchio mostro, lo scudetto. In maniera scherzosa la parola pare essere stata sdoganata in città, ma dalle risa si è passati rapidamente a serie dichiarazioni d’intenti. Il Napoli offre il miglior calcio della serie A, insieme alla Fiorentina, e quest’anno i tifosi chiedono qualcosa d’importante. Lo si pretende perché “Siamo il Napoli”, e questo ritornello, ripetuto per anni, stavolta pare pronto a diventare assordante. Sarà una lunga stagione, come dimostrano il pari col Genoa e la vittoria di misura con l’Udinese. Il web ha già sentenziato, sostenendo che a Marassi ci sia stato un calo, e al San Paolo contro i bianconeri non si sia rivisto il miglior Napoli delle partite precedenti.

Precisazioni inutili di chi in cuor suo vive di critiche e polemiche. Un Napoli secondo in classifica non sarebbe da Champions, bensì nient’altro che il primo sconfitto. Una delle sfide più dure di Sarri sarà quella di difendere la rosa dalla piazza, fino ai titoli di coda di maggio.

di Luca Incoronato (Twitter: @_n3ssuno_)

 

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