LE PAPAGELLE di Napoli-Udinese: Higua timbra il cartellino, Jorgi maestro elementare. Si domina anche con l’1-0, altro che Inter…

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Qualche patema di troppo, ma il Napoli archivia anche la pratica Udinese. Lo fa con una prestazione povera di reti ma come sempre ricchissima di palle gol, nonostante di fronte ci sia una squadra attenta e molto ben organizzata. Ci vuole l’ennesima magia del Pipita per sbloccare un risultato che sembrava ormai inchiodato, poi però non arriva lo step 2 e quindi ci si ritrova a soffrire un po’ più del dovuto nel finale. Ok, soffrire è una parola grossa: il Napoli di questo periodo tiene sempre il pallino del gioco dall’inizio alla fine del match, ma bisogna stare attenti perché l’episodio può essere sempre dietro l’angolo.

 

REINA 6,5 – Una paratissima nella ripresa, anche un po’ per sfatare questa barzelletta che non si sporca mai i guanti. A dimostrazione che nonostante qualche sbadiglio la guardia è sempre alta.

 

HYSAJ 6,5 – Sempre concentrato, sempre pronto a farsi trovare dall’altra parte del campo a scodellare cross, seppur non sempre ineccepibili. Addirittura va vicino al gol sul finire, dopo l’ennesima discesa encomiabile. Il terzino lo sa fare eccome, se migliora nei traversoni può diventare un top.

 

ALBIOL 6,5 – In due su Thereau è una bella vita, lui comunque resta sempre attento e concentrato e non sbaglia un colpo. Un altro calciatore assolutamente ritrovato.

 

KOULIBALY 6,5 – Incredibile ma vero, stasera concede anche qualche piccola disattenzione, come non gli avveniva da tempo immemore. Sono piccoli dettagli eh, niente di realmente preoccupante, ma farà bene a far suonare un minuscolo campanello d’allarme nella sua testa: un Koulibaly diligente come quello degli ultimi mesi è da grandissimo club europeo.

 

GHOULAM 6 – Qualche piccolo passo indietro rispetto alle scorse uscite, almeno in termini di spinta, ma fa bene perché da quel lato c’è Widmer piuttosto propositivo, che gli dà qualche grattacapo in più lì dietro, dove fa il suo mestiere senza sbavature.

 

ALLAN 6,5 – Timore reverenziale? Gratitudine nei confronti della sua ex squadra? Macché. Per il brasiliano l’unica vera religione è il pallone, che va preso con qualsiasi mezzo. Sempre pronto anche all’inserimento, reclama un rigore nel primo tempo mentre nella ripresa va vicinissimo al gol, impappinandosi solo nel momento clou. Grazie mille, signor Pozzo.

 

JORGINHO 7 – Ormai non sbaglia più un colpo, non lo vediamo sbagliare un passaggio da settimane, e per una questione di probabilità il dato è ancora più notevole, visto che in pratica tutti i palloni azzurri passano dai suoi piedi. Un tocco, due tocchi, in orizzontale e in verticale, nel breve e a lunga gittata, passaggio semplice o assist, come quello per il gol di Higuain. Più che un professore è un maestro delle elementari vecchio stampo, di quelli che sapevano spiegarti tutte le materie senza distinzioni. Rassicurante.

 

HAMSIK 6 – Smista il pallone sempre nel modo giusto, forse potrebbe tentare l’affondo qualche volta di più ma effettivamente Badu è un brutto cliente e lo costringe agli straordinari in fase di ripiegamento. Non eccelle ma di certo non demerita.

 

CALLEJON 6,5 – Strappa applausi a scena aperta quando si incunea fra gli avversari e scambia nello stretto col Pipita ma soprattutto quando si rende protagonista di straordinari recuperi fin nell’altra metà campo. Non ci stancheremo mai di dirlo: se il Napoli rende così bene è anche merito del suo incredibile lavoro oscuro. (Dal 77′ EL KADDOURI sv)

 

HIGUAIN 7 – E per il Napoli segna con il numero 9 Gonzalo Higuain. Numero nove come le volte consecutive in cui è sceso in campo al San Paolo e l’ha buttata dentro (il Cesena non fa testo, non era in campo). In ogni maniera, da ogni posizione, comunque sia comunque vada. Per Gonzalo il gol è ormai un cartellino da timbrare, una missione a cui adempiere, stasera in maniera non spettacolare ma tremendamente efficace. E se fossero entrati un paio di tentativi fantascientifici non potevamo dire neanche questo. Per lui sono finiti gli aggettivi, ma pure i sostantivi: un alieno. (Dall’82’ GABBIADINI sv)

 

INSIGNE 5,5 – Si tiene sul Wague, sia in senso lato che in senso stretto, dal momento che il diretto marcatore si piazza su di lui e gliela fa toccare di rado. Lui ci mette del suo, cercando troppo spesso la giocata senza però trovarla mai. Ogni tanto, dopo tante gare splendide, un momento in cui si tira il fiato ci può stare. (Dal 68′ MERTENS 6 – Poco più di venti minuti per tornare a muovere le gambe, importante dopo i troppi problemini fisici che sta avendo il belga in questo periodo. Elemento preziosissimo di questo gruppo, e il primo a capirlo deve essere proprio lui).

 

ALL. SARRI 6,5 – Ragazzi, calma e gesso. Non si può sempre dilagare, non si può sempre stravincere. L’importante è che anche stasera il Napoli dimostri di tenere sempre in mano il gioco, di tenere sempre in scacco gli avversari anche quando si vince di misura, perché è vero che il gol è uno solo ma le palle-gol non si contano neppure. Altro che Inter, nel mirino ora più che mai. Con lo scontro diretto a fine mese, rigorosamente al San Paolo. Poi vediamo chi segna l’1-0 a chi.

 

di AntonioPapa (Twitter @antoniopapapapa – ShareSoccer @papalepapale)

 

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