Sarri: “Ci è mancato un po’ di c..o. Non si può giocare su campi come quello di Genova”

Napoli's coach Maurizio Sarri looks on before the Italian Serie A football match Genoa Vs Napoli on November 1, 2015 at the Luigi Ferraris Stadium in Genoa.  AFP PHOTO / MARCO BERTORELLO        (Photo credit should read MARCO BERTORELLO/AFP/Getty Images)
Napoli’s coach Maurizio Sarri looks on before the Italian Serie A football match Genoa Vs Napoli on November 1, 2015 at the Luigi Ferraris Stadium in Genoa. AFP PHOTO / MARCO BERTORELLO (Photo credit should read MARCO BERTORELLO/AFP/Getty Images)

 

 

Al termine di Genoa-Napoli, Sarri ha commentato ai microfoni di Premium lo 0-0 maturato, confermando però che i suoi hanno dato il massimo fino alla fine: “Ci è mancato un pizzico di culo. Abbiamo fatto la nostra gara su un terreno di gioco in cui è impossibile giocare a calcio. In Italia si continua a non considerare questo aspetto, e a me sembra impossibile. La squadra però ha fatto ciò che doveva, poi non possiamo pensare di vincere ogni gara. Credo ci fosse anche un calcio di rigore per noi. E’ strano il fatto che siamo una delle squadre che gioca più palloni in area avversaria, ma la statistica dei rigori latita. Rivedendo l’episodio credo sia rigore ed espulsione”.

 

Che difficoltà vi ha creato il Genoa?

“Trovare una squadra avversaria su un terreno che ti obbliga a fare un tocco in più è molto complicato”

 

Un Napoli meno brillante

“E’ abbastanza normale, dati i tanti impegni in campionato, coppa e nazionale. Questa partita però potevamo vincerla. Abbiamo creato tanto e concesso poco. Dispiace per questo. Ad ogni modo la squadra è stata viva fino alla fine, cercando il vantaggio”

 

Quante parolacce nei suoi appunti?

“Io non sono arrabbiato. Ho fatto i complimenti ai miei per l’ottima partita, nonostante le condizioni. Un po’ rammaricato per il risultato forza, ma sono contento di loro”

 

Scelta tecnica quella di Insigne?

“E’ chiaro. Ho visto Mertens più brillante, così ho optato per lui dal primo minuto”

 

Oggi Higuain troppo solo. Colpa del 4-3-3

“A un certo punto della partita ho messo Gabbiadini per farlo giocare proprio più vicino a Higuain. Ovvio che un modulo come il 4-3-3 consenta un maggior gioco in ampiezza, lasciando però solo a volte la prima punta”

 

 

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