LE PAPAGELLE di Napoli-Palermo: azzurri versione ‘pappice’, Pipita mostruoso. Ma che Jorginho!

Un’altra vittoria convincente, un’altra partita senza subire reti, un’altra gara con tante azioni da gol, tre pali e mille spunti per sobbalzare sulla sedia. Il Napoli di questo periodo è uno schiacciasassi, non risparmia nessuno e riesce a scardinare anche i portoni più blindati con la famosa tecnica del ‘pappice’. Palermo preso a pallettoni, HIguain che si conferma un genio assoluto, Jorginho sempre più padrone del centrocampo e della squadra. Gira tutto a meraviglia e se ne giovano perfino le riserve: Chiriches fra i migliori in campo, Mertens furioso ma furiosamente efficace. E la Juve si ferma ancora…

 

REINA 6 – Il Palermo non tira mai in porta, lo spagnolo si limita a gestire dalle retrovie. Ormai si sporca più le corde  vocali che i guanti.
HYSAJ 6,5 – Lazaar lo fa sudare ma lui non fa una piega, si sacrifica più del solito e tiene botta fino alla fine. Ha 21 anni ma è già una sicurezza assoluta.
ALBIOL 6,5 – Negli ultimi tempi si sta giovando anche della vena di chi gli gioca a fianco, ma comunque il leader della retroguardia è sempre lui, con la sua capacità di leggere l’azione prima del tempo e la tranquillità nelle chiusure. Un altro miracolato dalla cura Sarri.
CHIRICHES 7 – Forse è la posizione ricoperta dallo straripante Koulibaly di questi ultimi tempi ad infondere un’energia e una sicurezza invidiabili. Interviene con calma olimpica, sbroglia anche le situazioni più intricate senza battere ciglio, dà anche ad Albiol la certezza che lì dietro va tutto bene e non bisogna sudare poi troppo. Come terzo centrale è un gran bel lusso.
GHOULAM 6,5 – Meno brillante rispetto alle scorse uscite, ma è anche naturale visto che da qualche tempo a questa parte sta facendo gli straordinari. Si occupa più del contenimento, spinge meno che in altre occasioni ma il suo lo fa ampiamente.
DAVID LOPEZ 6 – Composto e ordinato, non demerita di certo ma sembra avere sempre qualcosa in meno rispetto ai compagni di squadra e soprattutto rispetto al suo ‘titolare’ Allan, che quando entra in campo mette in mostra una differenza di mezzi fisici e tecnici francamente imbarazzante. (Dal 17′ st ALLAN 7 – Vista la quantità di palloni toccati e di azioni avviate e a volte perfino concluse sembra impossibile che abbia giocato solo trenta minuti. Ma tant’è, ormai a Coverciano quando si parla di intensità si fanno vedere i filmati del brasiliano, uno che per fermarlo devi solo sparargli nelle gambe. Non basta neanche tenerlo in panchina, a quanto pare, anzi…)
JORGINHO 7,5 – Corre come un maratoneta, tocca una quantità di palloni che un calciatore ‘normale’ può toccare in tre, anche quattro partite. Un paio di verticalizzazioni da applausi, ‘alla Valdifiori’, che intanto giace mestamente in panca ad ammirare l’italo-brasiliano. I compagni ormai si fidano ciecamente della sua regia e gli recapitano sui piedi anche il passaggio più banale, consci che con lui non andrà mai perduto. Un ingegnere, più che un ragioniere.
HAMSIK 6,5 – Fa passare dai suoi piedi solo i palloni essenziali e li impacchetta sempre nel modo più semplice ma anche più utile ai suoi. A volte cerca anche la soluzione personale, con scarsa fortuna, ma è sempre nel vivo nel gioco e la sua presenza si sente eccome.
CALLEJON 6 – Continua ad essere troppo impreciso sottoporta, segno di una sicurezza davanti al portiere che ancora non è tornata quella dei tempi migliori. Naturalmente dipende anche dal lavoro sfiancante che fa, ma non sempre può essere un alibi. (Dal 30′ st EL KADDOURI sv)
HIGUAIN 7,5 – Ormai i commentatori tv non hanno più parole per definire il momento di questo attaccante straordinario, che non dà mai punti di riferimento agli avversari, che calcia con entrambi i piedi con una velocità di esecuzione impressionante. Il proiettile con cui fredda Sorrentino nel momento di massima pressione del Napoli è un compendio perfetto di tecnica, precisione e potenza pura, col pallone che addirittura esce dalla porta dopo esservi entrato. Un mostro.
INSIGNE 6,5 – Si impegna, corre come un ossesso, crea occasioni pericolose che i compagni non sfruttano. Prende anche un palo clamoroso nel primo tempo dopo la sua classica azione, con conclusione che meritava miglior sorte. Poi l’uscita polemica dal campo, sicuramente evitabile ma assolutamente da ridimensionare: è naturale che dopo una prestazione buona – ancorché non eccellente – volesse chiudere col gol. Ci sta la sostituzione, ci sta anche l’arrabbiatura, a patto che non diventi un caso. O che non se ne crei uno… (Dal 19′ st MERTENS 7 – Se Lorenzo esce incazzato lui entra letteralmente furibondo. Semina il panico in area dopo pochi minuti e prende in pieno il palo, poi aggiusta la mira e fredda Sorrentino con un’altra splendida azione personale. Esultanza che rabbiosa è dir poco, segno di fastidio latente ma anche testimonianza che Dries tiene gli occhi aperti ed è pronto a sbranare ogni singolo minuto a disposizione. Se Sarri riesce a gestirlo bene è una gran bella notizia).
ALL. SARRI 7 – E si vince ancora, e si convince ancora, e si continua a creare una mole di occasioni da rete inverosimile, con tre legni colpiti oltre ai due gol segnati. Higuain è un alieno, al suo fianco c’è sempre qualcuno che vuole spaccare il mondo, il centrocampo tiene botta e la difesa disimpegna in scioltezza. Insomma, tutto scorre alla perfezione e le uniche nubi all’orizzonte riguardano i problemi di abbondanza, che vanno sicuramente gestiti, ma provate a lamentarvi con qualche suo collega…
di AntonioPapa (Twitter @antoniopapapapa – ShareSoccer @papalepapale)
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