Maurizio Sarri ha tenuto a Castelvolturno la conferenza stampa di rito pre Napoli-Palermo. Tante le domande sugli obiettivi azzurri in questa stagione, con il tecnico che continua a portare avanti la sua filosofia, provando in tutti i modi a smorzare gli entusiasmi: “E’ una partita difficile. Loro sembrano aver trovato la quadratura del cerchio e inoltre è una partita in settimana, e dunque nasconde delle insidie a prescindere dall’avversario. Saranno anche più freschi di noi, e questo non credo sia molto giusto. Servirebbe una sensibilità maggiore nei confronti di chi gioca in Europa e rappresenta l’Italia“.
MARADONA – In tanti avevano dubbi su questo Napoli, ed ecco cos’ha da dire Sarri in merito: “Se ci guardiamo indietro siamo la stessa squadra indebolita rispetto allo scorso anno e con un tecnico non all’altezza. Maradona è stato un idolo per me e lo sarà sempre. E’ una di quelle poche persone che può dire il c…o che vuole. Non me la prenderò mai“.
HIGUAIN – Si è molto parlato della “pigrizia” del Pipita. Il tecnico però ci tiene a sottolineare il suo pensiero: “In avanti abbiamo molti campioni, ma Higuain è un fuoriclasse. E’ molto timido e questo incide sull’aspetto mediatico, ma lo vedo molto sereno in campo e con compagni e staff. Non ha dato ancora tutto. Se dovesse raggiungere il 100% sarebbe un crack mondiale”
MEDIO-PICCOLE – La sfida contro il Chievo era molto attesa, date le costanti difficoltà contro le piccole. Sarri fa un paragone tra Carpi e Chievo, sottolineando il gran lavoro di un azzurro: “La squadra ha fatto una partita di grande lucidità. Se Jorginho avesse fatto quella gara con un’altra squadra ci sarebbero stati titoli sui giornali. Per le squadre con la maglia a righe ho visto titoli per centrocampisti che hanno toccato 90 palloni, lui ne ha toccati 115. Dovremmo riuscire a unire lucidità e giocate in velocità, ma non sempre sarà possibile. Inoltre il terreno non era ottimo e il nuovo pallone invernale mi lascia alquanto titubante”
GABBIADINI – Manolo Gabbiadini non ha trovato molto spazio nell’11 titolare, ma Sarri spiega il suo piano: “Gabbiadini non doveva conquistare nulla con me. Da due-tre anni lo ritengo un giocatore fantastico. Al momento con lui esterno siamo una squadra diversa. Non migliore o peggiore, ma diversa, e ora è difficile fare una scelta del genere. Lui resta però un giocatore importante con qualità fisiche e tecniche. Credo a fine anno non sarà neanche scontento dell’utilizzo”.
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