Miracoli o pratiche di esorcismo poco importa: (San) Maurizio Sarri ha trasformato il Napoli. Lo ha reso consapevole dei propri mezzi, lo ha reso convinto di sé, finalmente. Sì, i miglioramenti tattici ci sono e sono evidenti, ma ciò che colpisce maggiormente è l’incredibile forza psicologica della squadra: Albiol non sbaglia più, Koulibaly nemmeno. Allan non si ferma mai e Jorginho è sempre lucido nelle giocate. E di Higuaìn, Insigne e Callejon che ne parliamo a fare. E Ghoulam? La sua partita inizia male, un po’ come la sua stagione: qualche errore di troppo nel posizionamento che gli costano l’efficienza del timpano dell’orecchio sinistro a causa dei continui richiami di Sarri. Ma il match cambia: il Napoli si rende padrone del campo (oltre che di se stesso), e l’algerino è sempre lì, su quella fascia sinistra che riesce a coprire abilmente per tutti e 90′ con cognizione e polmoni. Sempre puntuale nell’affiancare il centrocampista di riferimento (Hamsik e poi David Lopez) e a sovrapporsi quando Insigne si accentra per fargli spazio. E’ esattamente ciò che succede in occasione del gol: il movimento di Insigne è perfetto, la palla di Hamsik pure. Ghoulam si muove ovviamente in anticipo e quando riceve deve semplicemente alzare la testa e mettere la palla a disposizione di Higuaìn: potremmo a lungo discutere sulla bellezza del gol del Pipita, ma le immagini parlano – anzi, suonano melodie incantevoli – da sole. La partita poi scorre velocemente e il Napoli rischia poco o nulla.
Certo, non era difficile intuire che Ghoulam di qualità ne avesse e anche da vendere. Averlo in squadra è una fortuna, vista la carenza di calciatori di livello in quel ruolo così delicato: e Sarri può e deve lavorarci ancora tanto per farlo diventare uno dei migliori in circolazione. Non ce lo dimentichiamo: ha 24 anni e ancora tutta una carriera davanti.
di Pasquale La Ragione (twitter: @pasqlaragione)