a cura di Gennaro Arpaia (Twitter: @gennarojenius9)
Una vittoria che vale tanto. In termini di classifica, ma non solo. Il Napoli torna da Verona coi tre punti, col secondo posto in tasca, col settimo sigillo di Higuain, ma soprattutto con la consapevolezza di essere una squadra. Senza obiettivi prima, con un obiettivo ora: confermarsi.
L’evoluzione di questi primi due mesi di campionato in 5 punti:
1 – Il Napoli ha un’anima. Non aspetta più passivamente l’avversario, pressa a metà campo e recupera una miriade di palloni. Merito della difesa attenta, ma soprattutto di un centrocampo che macina gioco in entrambe le fasi, con Jorginho e Allan da applausi.
2 – Il Napoli ha un fuoriclasse, si chiama Gonzalo Higuain. Quanto tempo è passato da quel rigore alto con la Lazio? Poco, eppure sembra un altro calciatore. 7 reti in campionato, 9 in stagione; se Martino continua a non convocarlo, ci aspettiamo rivoluzioni popolari in Argentina.
3 – Il Napoli ha una difesa. Come spiegarsi l’evoluzione di Koulibaly e Ghoulam se non con la mano di Sarri? Anche Albiol è tornato sugli standard di qualche anno fa, e Hysaj completa il quadro. Giocatori giusti al posto giusto.
4 – Il Napoli ha fame. Delle grandi serate, come contro Juve e Fiorentina o nella trasferta di Milano, ma anche di serate come quella di ieri; il Chievo non era una big, ma poteva essere un banco di prova ancor più difficile. Interpretato alla perfezione.
5 – Il Napoli giocherà per il vertice. Questa la certezza, anche senza obiettivi dichiarati. C’è la continuità giusta, la squadra dovrà essere brava a superare i tempi difficili, quando arriveranno. Per il momento la vetta dista solo due punti.