Yaya Tourè, centrocampista e simbolo del Manchester City, ha rilasciato una lunga intervista a ‘L’Equipe’ definendosi disgustato dal mondo del calcio: “Tutti pensano che io sia felice. Ho guadagnato tanto e vinto tanto, ma no, non sono felice. La gente pensava che avrei lasciato il City per questioni economiche e perché non ero contento del mio contratto, ma io sono una persona onesta e se do una parola non cambia. Si è cercato di infangare il mio nome, dicendo cose poco esatte. Per fortuna, ho una carriera e un palmares che parlano per me. Nelle ultime settimane – prosegue Tourè – i giornalisti (si riferisce alla stampa inglese, ndr) hanno parlato di un nuovo inizio per me. Ma quale nuovo inizio? Arrivavo da una stagione in cui il City è arrivato secondo in Premier League, il campionato più difficile al mondo. Ho segnato 12 gol, anche se ho dovuto temporaneamente lasciare il club per giocare la Coppa d’Africa: sono stato via per quasi due mesi e mi è stato rimproverato di non aver segnato come nell’annata precedente. Quando sono arrivato dal Barcellona nel 2010, ho sentito dire ad alcuni che avrei ucciso il calcio! Sono arrivato come un calciatore che aveva giocato poco e in tanti dicevano che il mio stipendio (un milione di euro) era esagerato, una vergogna. Ma sono venuto al City per aiutarlo a crescere e a vincere. Molte persone, animali devo dire, ridevano di me: poi però abbiamo vinto tutto…. Sono un po’ disgustato”.
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