LE PAPAGELLE di Napoli-Fiorentina: gran ripresa degli azzurri, centrocampo dominante. E quei due lì davanti…

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Un Napoli sempre più consapevole dei propri mezzi archivia anche la pratica Fiorentina e vola in classifica a ridosso delle prime. I singoli ormai non sono più una sorpresa, ad impressionare è piuttosto la compattezza della squadra che tiene botta in un primo tempo parzialmente di marca viola, va subito in vantaggio nella ripresa e poi reagisce da grandissima squadra al pareggio, che avrebbe abbattuto un toro. Carattere, personalità, organizzazione di gioco e quei due lì davanti che non si fermano più. Di questo passo non ci sarà più bisogno di chiudere gli occhi per iniziare a sognare.

 

REINA 7 – Neutralizza un missile di Blaszczykowski nel primo tempo, nella ripresa un salvataggio su Kalinic condiviso con Ghoulam.

HYSAJ 6,5 – I primi 45′ sono di continua sofferenza contro un Marcos Alonso particolarmente in palla, poi però gli prende le misure e gioca una seconda frazione da applausi, con una costanza nell’affondo impressionante e grande attenzione in fase difensiva. Ai suoi livelli attuali, insomma.

ALBIOL 6,5 – Rispetto al compagno di reparto è meno appariscente ma contribuisce a creare una cerniera difficilmente valicabile, con la chiusura in leggero ritardo sul pareggio viola come unico vero errore del match. Se di errore vogliamo parlare, visto che il gol di fatto lo inventa Ilicic con una magia.

KOULIBALY 7 – Nella sua zona, in raddoppio su Albiol, in appoggio a Ghoulam. E’ praticamente ovunque e non fa passare un pallone che sia uno. Una lieve sbavatura sul gol di Kalinic, per il resto è letteralmente insuperabile.

GHOULAM 6,5 – La spinta è intermittente ma di grandissima qualità, come la sgroppata al minuto 89 che era un cioccolatino sul piede di Higuain, col Pipita che non ci arriva di pochissimo. La nota davvero positiva, comunque, è la grande attenzione difensiva, altro merito importantissimo di Sarri: ormai è difficile che sbagli una chiusura.

ALLAN 7 – Nel primo tempo il Napoli soffre parecchio l’iniziativa della Fiorentina e subisce a centrocampo in più di un’occasione, eppure lui è l’unico della squadra che si mette in mostra con chiusure da applausi e ripartenze di gran carriera. Recupera palloni ovunque, perfino al limite dell’area avversaria. Un calciatore semplicemente straordinario. (Dal 90′ DAVID LOPEZ sv)

JORGINHO 6,5 – Inizialmente mostra un piccolo passo indietro rispetto alle scorse uscite, quando era stato praticamente ineccepibile. Cresce col passare dei minuti e con lui cresce la squadra. In fase di ripiegamento è il vertice bassissimo del centrocampo, in fase di possesso è spesso anche al di là della metà campo a creare superiorità numerica e recupera diversi palloni importanti.

HAMSIK 7 – Molto in difficoltà nel primo tempo, schiacciato nella morsa di Badelj e Borja Valero. Si propone pochissimo e si occupa soprattutto di dare una mano al centrocampo. Nella ripresa subito il pallone buono, subito l’apertura splendida per Insigne e il vantaggio azzurro: il gol è praticamente il suo. Da lì in poi Marek si gasa e inizia a dispensare calcio come sa; in più, gasatissimo, carica il pubblico che aspetta certi suoi gesti come manna dal cielo. Che sia un anno di crescita come leader, oltre che come calciatore.

CALLEJON 5,5 – Alonso è un cliente tostissimo, idem Kuba che gli crea qualche grattacapo di troppo. Come sempre utile tatticamente, ma lì davanti oggi fa mancare il suo apporto: si ricordano almeno un paio di occasioni in cui poteva fare sicuramente di più.

HIGUAIN 6,5 – Il Pipita è così, quando non la butta dentro si innervosisce e cerca la giocata a tutti i costi. Ci vuole un Mertens versione Prozac per tranquillizzarlo dandogli sul piede un pallone che uno come lui non può, anzi non deve sbagliare. E non sbaglia. Missione-Eder compiuta e la serie A ha un altro re dei bomber. Anzi due: c’è anche quell’altro lì, Lorenzo, il gemello bajito della coppia dei Magnifici.

INSIGNE 7 – Chiuso a tenaglia da Tomovic e Gonzalo ogni volta che prende palla, il primo tempo è una continua ricerca della giocata, senza successo. La ripresa è un’altra musica, la Viola si apre e lui ha subito il pallone buono, servito magistralmente da Hamsik. Di questi tempi non sbaglia mai e infatti spiazza Tatarusanu con un diagonale chirurgico. Questa partita, anche più delle altre, è la dimostrazione che quando un calciatore è in stato di grazia non lo fermi neppure con tre uomini. (Dal 60′ MERTENS 7 – Entra in campo e devasta l’intera difesa avversaria con tocchi di fino, incursioni sul filo del fuorigioco, scambi da applausi con i compagni. Uno di questi è il fantastico assist che manda in porta Higuain per il 2-1, apertura illuminante, da vero illuminato. La sua partita dura pochissimo, costretto ad uscire dopo una botta. Ma il suo lo ha fatto ampiamente. Dal 78′ EL KADDOURI sv).
ALL. SARRI 7 – Che dirgli ancora? Il suo Napoli in questo momento è una macchina da guerra e oggi lo dimostra più che mai. Primo tempo di sofferenza, con la Fiorentina sugli scudi e vicina al vantaggio in più occasioni. Poi una ripresa devastante, dopo il vantaggio poteva arrivare subito anche il secondo e poi il terzo. Arriva il pareggio ma gli azzurri non si scompongono, riportandosi di nuovo su in pochi minuti. La dimostrazione che c’è il polso fermo del match, c’è compattezza in ogni reparto e una fame di vittorie mostruosa. Un Napoli così non si vedeva da tanto, tantissimo tempo.

 

 

di AntonioPapa (Twitter @antoniopapapapa – ShareSoccer @papalepapale)

 

 

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