1 vs 1 – José Callejon e Marcos Alonso: un Napoli-Fiorentina dall’anima roja

 

Sorprendersi: il verbo più coniugato ed apprezzato nel mondo del calcio. Ogni anno al termine della relativa sessione di mercato pubblico ed addetti ai lavori attendono con ansia di scoprire il giocatore che cambierà volto alla squadra e se la scommessa fatta ha mantenuto le aspettative. Sorprese sono Napoli e Fiorentina, che in questo inizio di stagione hanno mostrato il calcio più interessante, fatto di novità e tatticismi rivoluzionati rispetto all’annata precedente. Entrambe le formazioni hanno cambiato tecnico, Sarri per gli azzurri e Sousa per i viola, ed in alcuni casi anche interpreti. Ciò che resta è una sfida che da sempre ha affascinato e che potrà esserlo ancora di più sbirciando tra due giocatori simbolo del momento entusiasmante che vivono entrambe le squadre: Marcos Alonso e José Callejon.

STORIE INCROCIATE – Si sono sfiorati senza mai riuscire ad incontrarsi: i due spagnoli hanno molto più in comune della semplice nazionalità. Marcos Alonso e José Callejon vantano nel curriculum il Real Madrid. Hanno avuto modo di condividerlo soltanto nella fase giovanile della carriera, mentre con la prima squadra non è stato possibile: l’azzurro lascia il RM Castilla nel 2008 quando vi sbarca il giocatore della Fiorentina e veste blanco dal 2011 al 2013 mentre Alonso dal 2009 al 2010. Un’intera corsa al successo sfiorandosi continuamente ma senza mai veramente condividere. Per entrambi è stata l’Italia la terra e l’occasione del rilancio: José Callejon si è lasciato convincere da Rafa Benitez, l’allora tecnico del Napoli, nel 2013 a cercare una maglia da titolare in una squadra comunque dalle grosse ambizioni come quella di proprietà del presidente De Laurentiis, ed il discorso non è tanto differente per Marcos Alonso: dopo un’avventura al Bolton, ha optato per l’interessante progetto della Fiorentina, diretto prima da Vincenzo Montella ed ora da Paulo Sousa, che avrebbe potuto consentirgli di mostrare finalmente le sue grosse qualità.

Seconda punta, ala, trequartista: di José Callejon proprio non si può dire che non sudi la maglia. Al suo arrivo a Napoli ha sorpreso per la concretezza e la rapidità nel servire i compagni di reparto, nonché andare in rete. E’ stata preziosa per la squadra nelle ultime tre stagioni napoletane la sua capacità di inserimento e l’abilità di sorprendere l’avversario con un passeggio che lo rende inevitabilmente efficace. La sua traiettoria in azzurro sembrava destinata a concludersi la scorsa stagione, poiché diverse sono state le chiamate giunte alla dirigenza dalla Spagna e l’addio di Rafa Benitez avrebbe potuto costituire la famosa goccia che fa traboccare il vaso. Dal momento in cui, però, Maurizio Sarri ha parlato a vis-àvis con lo spagnolo, Callejon ne è rimasto stregato (medesime le parole dell’agente, ndr) e la sua verve in campo ne è una lampante dimostrazione.

Più difensivo di Callejon ma ugualmente tenace dalla cintola in su del campo è Marcos Alonso. Tendenzialmente il suo ruolo è stato in passato quello di difensore, ma nel corso del tempo è stato avanzato rispetto alla posizione iniziale fino a trasformarlo in un centrocampista. Da Sousa è stato spesso schierato durante questa prima parte di stagione come esterno sinistro di una linea a quattro ma ben si adatterebbe anche in una mediana a cinque. Ciò che ha sorpreso è stato il suo incredibile impatto in quest’annata con la realtà italiana ed i tempi di inserimento in squadra: sempre presente, sempre sull’attenti e ritrovato goleador.

I NUMERI – Ventisei reti totali per José Callejon nei suoi primi due anni a Napoli. Nella stagione corrente, la terza, in campionato invece non ha ancora messo a segno una rete, ma ci ha pensato contro il Club Brugge, in Europa League, a siglare il suo esordio annuale in campo internazionale con una doppietta. Soltanto tre le reti per Marcos Alonso nei primi due anni di Fiorentina, di cui una contro il Milan e l’altra contro il Torino durante questa stagione. Due perni fondamentali per le squadre che animeranno il San Paolo domenica sera, due giocatori dall’animo rojo ma dalla perfetta mentalità (oramai) italiana. Buon divertimento a tutti!

 

di Sabrina Uccello (Twitter: @SabriUccello)

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