Elogi, e ancora elogi, per il Napoli. La prestazione contro il Milan è ancora negli occhi di molti, tifosi e non. Gli azzurri hanno dimostrato di essere una squadra forte, compatta e, finalmente, equilibrata. Uno 0-4 senza diritto di replica, che ha messo d’accordo tutti gli addetti ai lavori: c’è anche il Napoli per lo scudetto. E’ difficile non concordare, ma è fondamentale evitare di creare entusiasmi inutili. Su questo Maurizio Sarri di certo non si sbilancia: i piedi restano saldamente ancorati a terra, come è giusto che sia. Il tecnico azzurro ha avuto – e continuare ad avere – l’arduo compito di smorzare, quanto necessario, gli animi, e di rimanere concentrato sul lavoro da svolgere e approfondire. Sì, perché domenica, al San Paolo, arriva la capolista vestita di viola: la Fiorentina di Paulo Sousa, altra bella rivelazione di questo inizio di campionato. Altro match fondamentale, altro match da vincere.
UN DATO POCO CONFORTANTE
E facile di certo non lo sarà. Anche perché il prossimo turno di campionato si giocherà dopo la sosta per le Nazionali. I numeri nel calcio dicono tutto e non dicono niente, ma è giusto tener conto di un dato poco confortante per Sarri e i tifosi (che alla scaramanzia ci tengono): il Napoli non vince al rientro della sosta dal 14 settembre 2013, quando gli azzurri guidati da Benitez vinsero al San Paolo contro l’Atalanta 2-0 con le reti di Higuaìn e Callejon. Nei turni successi, 4 sconfitte (Roma, Parma, Chievo e ancora Roma) e 3 pareggi (Inter, Cagliari ed Empoli). Sarà per questioni psicologiche, o per questioni fisiche (è sempre alto il numero di azzurri convocati con le rispettive selezioni), oppure una semplice coincidenza. Qualsiasi cosa sia, è un tabù da sfatare. L’ennesimo.
Domenica, dunque, una sfida nella sfida: contro la Fiorentina e contro il destino. E il Napoli ha le carte in regola per batterle entrambe.
di Pasquale La Ragione (twitter: @pasqlaragione)