Per un tifoso, o anche per un semplice appassionato, è veramente difficile tollerare un lungo week-end senza calcio. Sì, perché la sosta per le Nazionali è insopportabile, come un buongiorno senza il caffè: inutile. A non sopportarle, da sempre, sono anche gli allenatori dei club. E il perché è abbastanza semplice da intuire: gli infortuni. Le partite sono sempre di più e sempre più intense: e per i calciatori, il rischio di subire un problema fisico è sempre più alto. Ne sa qualcosa anche il Napoli e Lorenzo Insigne, che ha lasciato il ritiro di Coverciano anzitempo per le solite noie al ginocchio. Per fortuna, quelli del folletto di Frattamaggiore non sembrano essere problemi seri: pura precauzione. Certamente più gravi gli infortuni rimediati dagli juventini Morata e Pogba: i due sono già rientrati a Torino e sono al lavoro per cercare di smaltirli al più presto.
UN BENZEMA IN MENO PER BENITEZ
Il ‘virus FIFA’ ha colpito anche le altre big d’Europa: spostiamoci, ad esempio, in casa Real Madrid, dove Rafa Benitez non può dormire di certo sonni tranquilli. Karim Benzema, infatti, dovrà fermarsi ai box per almeno 3 settimane, con l’obiettivo di tornare in campo per il match di Champions contro il PSG. Ah sì, il PSG: nemmeno i francesi sono sereni visti i problemi al ginocchio di David Luiz che lo hanno costretto alla sostituzione nella partita Brasile-Cile.
ANCHE GLI INGLESI PIANGONO
Gli infortuni in Nazionale tormentano anche le inglesi. Mourinho, con tutta probabilità, sta attraversando il peggior periodo storico della sua carriera d’allenatore: il campionato del Chelsea è iniziato malissimo, e i problemi fisici di Nemanja Matic e Branislav Ivanovic, accusati in Albania-Serbia, non lo aiutano. Andiamo a Manchester: lo United è preoccupato dalle condizioni di Schweinsteiger. Per i citizens la situazione è ai limiti del tragico: lesione di secondo grado al bicipite femorale della coscia sinistra per il Kun Aguero, botta alla gamba destra per David Silva: disastro. E per non farci mancare nulla, piange anche Guardiola: Mario Goetze saluta il 2015.
Insomma, che siano ‘vittime’ illustri o meno, le soste per gli impegni delle Nazionali sono sempre più difficili da digerire. Dai tifosi, dagli allenatori, dai dirigenti e, forse, anche dai calciatori stessi. Per il momento, il problema non si pone. Anche perché, diciamocelo, trovare una soluzione, o un compromesso, che possa soddisfare tutti, è tutt’altro che semplice.