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Zola incorona Insigne: “Mi rivedo molto in lui, è un gran lavoratore e fa la differenza. Lorenzo meriterebbe la maglia numero 10”

 

Gianfranco Zola, indimenticato attaccante del Napoli e del Chelsea, ha rilasciato una lunga intervista alle pagine de ‘La Gazzetta dello Sport’ soffermandosi su Insigne, suo erede in maglia azzurro Napoli. Per ‘Magic Box’, come lo chiamavano i tifosi inglesi per le sue magie in campo, Insigne dovrebbe poter essere libero di indossare la 10:

 

Zola, sarebbe una spinta o un peso per un ragazzo come Insigne? 
Dipende da come decidi di metterla, con che atteggiamento: esteriore, ma soprattutto interiore. Per me fu solo una spinta: non un motivo per sentirmi schiacciato dalle responsabilità, ma semmai per dimostrare di meritarla. Se la vivi nel modo giusto, ti dà stimoli straordinari, tutti i giorni: che gliela diano, gli farà bene”. 
A prescindere dal numero di maglia, come pensa che Insigne stia vivendo il momento? 
Bene, per come l’ho conosciuto: successe quando giocava a Pescara, andai per una settimana a vedere come lavora Zeman. Di lui mi impressionò una cosa: gli allenamenti del boemo non sono leggeri, ma lui era sempre davanti a tutti. Da uno con certe qualità tecniche, non è così normale aspettarsi quella predisposizione al lavoro”. 
In questo più simile a Zola che a Maradona, insomma…
Se si parla di Diego, bisogna sempre alzarsi in piedi a prescindere. Diego era il massimo in tutto: faceva gol, li faceva fare, organizzava anche la manovra. Ma Insigne qualcosa di Maradona ce l’ha: la capacità di muovere la palla e contemporaneamente di vedere il movimento dei compagni. La sposta e sta già pensando come darla e a chi”. 
E di Zola che cosa ha? 
“Mi rivedo molto in lui, al di là delle caratteristiche fisiche: anche a me non piaceva mai tenere la palla ferma, anch’io amavo fare certe giocate sempre in movimento, e in velocità”. 
Dunque ha fatto bene Sarri a desistere dal progetto Insigne trequartista? 
“Sì, perché soprattutto se nasci esterno fare il trequartista non è facile: lì in mezzo spesso è tutto intasato e poi sei quasi sempre con le spalle alla porta, è più difficile vedere il gioco. E invece, come dicevo, è soprattutto in quello che Insigne può fare la differenza”. 
Ha visto Milan-Napoli? 
“Sì, ma avevo visto anche la partita contro la Lazio: il Napoli è impressionante, gioca benissimo. E una squadra che si permette quel tipo di calcio può solo aiutare un giocatore come Lorenzo”.

 

 

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