a cura di Gennaro Arpaia (Twitter: @gennarojenius9)
Secondo successo di fila in Europa, e Napoli che veleggia lontano dal San Paolo.
Una vittoria importante quella di Varsavia, perché rilancia le ambizioni europee della squadra di Sarri, certifica lo stato di forma degli azzurri e, soprattutto, incastona negli annali una pepita del Pipita, un gol da cineteca con cui l’argentino Higuain manda i titoli di coda al match ben prima del triplice fischio.
Cosa salvare, dunque, di questa trasferta in terra polacca?
1 – Il risultato e, di conseguenza, la classifica. Col Midtjylland che vince la seconda di fila e si appaia in testa al girone, il Napoli ha già le inseguitrici distanti 6 punti in attesa della doppia sfida proprio coi danesi.
Il primato europeo consentirà più tranquillità anche in campionato.
2 – Il gol di Higuain: uno squarcio, un missile in piena notte che non lascia scampo a nessuno. Era entrato da 5 minuti sul terreno di gioco per sostituire Callejòn. Speriamo che abbia preso le misure anche per domenica sera.
3 – I ricambi, che funzionano e lanciano il Napoli. Sarri cambia 7/11 rispetto alla squadra lanciata contro la Juve, eppure gli azzurri tengono un buon rendimento, soprattutto nella ripresa.
4 – I gol incassati. Nessuno. Un solo gol subito nelle ultime 5 partite, quello di Lemina al San Paolo. La difesa azzurra torna a reggere finalmente, anche se accanto a Koulibaly c’è Chiriches, e con Maggio al posto di Hysaj. Il centrocampo (a tre) tiene e si vede.
5 – Finalmente Valdifiori. L’ex regista dell’Empoli è tornato sui suoi standard nella notte di Varsavia; da lui parte l’azione del primo gol, sempre dal suo destro partono le azioni più importanti. È ancora l’alternativa di Jorginho, ma se ritroverà condizione e fiducia sarà un’arma fondamentale nello scacchiere di Sarri.