Anima e cuore, cuore e anima. Sarri l’ha gridato, richiesto e ottenuto. Voleva questa vittoria a tutti i costi, per far contenti i tifosi e, in fondo, anche per rilanciarsi in classifica e dimenticare presto il pareggio contro il Carpi. C’era bisogno di un grande sacrificio, più fisico e mentale che tattico. Tutta la squadra ha recepito il messaggio e ha interpretato la gara proprio come nelle intenzioni del tecnico. Soprattutto uno: Marques Loureiro, conosciuto semplicemente come Allan.
Partita praticamente perfetta la sua: corre e lotta, riparte e si inserisce. Tuttocampista, insomma. Monumentale davvero. Come un mastino rincorre tutti e li brucia sul tempo, poi riparte e lancia diverse volte gli attaccanti verso la porta. Intelligenza tattica bestiale nell’attaccare lo spazio e creare densità in area. L’unico neo, se proprio vogliamo trovare il pelo nell’uovo, è il passaggio sbagliato sul finale che poteva mandare in porta Gabbiadini. Ma si tratta di un inezia, una quisquilia. Sì, perché Allan ha convinto tutti: i tifosi sono già pazzi di lui.
Ah, il San Paolo: un’arena perfetta per un guerriero vero come lui. Un guerriero dalla mente fredda e dal cuore caldo.
di Pasquale La Ragione (twitter: @pasqlaragione)
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