Non solo la conferenza di Sarri: alla vigilia di Napoli-Juventus, anche il presidente De Laurentiis ha voluto dire la sua. Il patron azzurro, ai microfoni di ‘Radio Kiss Kiss’, ha rilasciato alcune dichiarazioni sul match di domani e non solo: “E’ la madre di tutte le partite e ci teniamo parecchio. Già il fatto che non abbiamo preso gol nelle ultime tre gare mi fa capire che siamo sulla strada giusta. Ci vuole tempo, ci sono sette innesti nuovi e non abbiamo ceduto i nostri prezzi pregiati, per i quali ci hanno offerto tanti milioni”.
TEMPO AL TEMPO. Dopo il pareggio con il Carpi, non sono mancate le critiche. Ma il presidente predica calma: “Quello che manca nel rapporto media-tifosi è questa bulimia, malattia di dover fare di tutto e di più. Uno deve saper valutare: se ho sbagliato, prendetevela con me, ma facciamolo a posteriori. Se tu ami davvero la squadra, lo fai nel bene e nel male. Tempo al tempo: il campionato non è fatto di dieci giornate. Sappiamo di avere uno degli attacchi più forti d’Europa e un allenatore che è un vero “doctor”, un maestro, un professore. Gli vogliamo dare il tempo di vedere se la sua classe lo segue o no? Il mercato poi è sempre aperto, siamo già attivi per essere operativi a gennaio. Ma non dobbiamo fare il gioco dei palinsesti, che magari rovinano gli equilibri di un club”.
SAN PAOLO. Il fascino irresistibile di Napoli-Juventus colpisce e riporta il pienone al San Paolo: “Sono contento che i tifosi abbiano risposto in massa nonostante i ritardi per la vendita dei biglietti, che siamo riusciti a sbloccare anche all’aiuto del Capo della Polizia e del Prefetto. Vendere uno stadio intero a 48 ore dall’evento è sempre complesso, mi scuso per questo disagio che i tifosi stanno vivendo ed hanno vissuto, ma sono cose che qui in Italia purtroppo accadono spesso”.
IL MOMENTO AZZURRO. Il presidente insiste: sì alle critiche, ma quando servono: “Forse Valdifiori si trova meglio nel 4-3-1-2, Jorginho nel 4-3-3. Bisogna sempre fare critiche quando sono corrette, non quando sono sbagliate. Questo è quello che io chiedo, con cortesia. Il Napoli, negli ultimi dieci anni, è stata una delle poche cose su questo territorio che è riuscito in nell’internazionalizzazione. Mentre qui si parlava di monnezza o terra dei fuochi, il Napoli era in Champions League. Insomma, dobbiamo rimanere uniti per un grande Napoli“.
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