Una serata un po’ deludente e un po’ amara. Solo un punto a Carpi, contro una squadra, con tutto il rispetto, almeno due volte inferiore. L’attacco, a parte le intuizioni del Pipita, non ha brillato come al solito. Centrocampo in crescita, certo, ma da rivedere. Dà solidità, invece, la difesa, che ancora una volta esce dal campo imbattuta. Protagonista assoluto, di ieri ma non solo, è Kalidou Koulibaly: e chi ci avrebbe scommesso? Sempre puntuale negli interventi, in anticipo e non, e con un gran senso della posizione. E nell’uno contro uno, nonostante una fisicità fuori dal normale, non è così semplice superarlo. Per info: chiedere a Matos.
Nonostante le differenze di età e di esperienza, è lui a guidare la retroguardia invece che “l’esperto” Albiol: ma al fianco del franco-senegalese, anche l’ex Real alza l’asticella della sua prestazione.
L’anno scorso, sotto le direttive di Rafa Benitez, ha iniziato il suo processo di crescita, ma troppo spesso intervallato da momenti no. Con Sarri sembra aver cambiato registro: e sembra, soprattutto, aver trovato quella continuità di rendimento troppo importante per garantire l’equilibrio tattico in ogni partita.
Kalidou Koulibaly, per gli amici KK, è ormai un faro nello scacchiere azzurro: a 24 anni è arrivata l’ora di emergere, e con Maurizio Sarri come guida, che con i giovani ci ha costruito un’intera carriera, non può fare altro che migliorare. Ancora.
di Pasquale La Ragione (twitter: @pasqlaragione)