Eravamo sul finire di luglio: il Napoli era nel pieno della preparazione sotto il sole di Dimaro. Maurizio Sarri, in un’intervista a ‘Sportweek’, parlò così di Albiol: “Al primo allenamento gli ho detto che era posizionato male col corpo. Poi la sera mi scappava da ridere pensando che questo ha vinto Mondiale ed Europeo”.
Non sarà stato l’unico a pensarlo, e nemmeno a riderci su. E magari fosse solo un problema di posizionamento: distratto, sempre. Poco concentrato, pure. Disastroso contro la Sampdoria, ieri si è ripetuto: bruciato da Saponara in entrambi i gol subiti, grazie anche alla gentile collaborazione di Maggio (che qualcuno gli insegni il fuorigioco) e della mano del trequartista empolese. Un merito però gli va riconosciuto: prendere sempre la decisione sbagliata non è mica semplice. Non sono bastati i danni dell’annata scorsa: evidentemente c’era bisogno di ulteriori conferme. Di miglioramenti nemmeno l’ombra, nonostante il drone e la cura maniacale. I discorsi sulle mancanze in sede di mercato, certo, lasciano il tempo che trovano. Ma c’è bisogno di una soluzione ad un problema che sembra irrisolvibile da due anni a questa parte. Dovrà pensarci – e tanto – Sarri.
La notte porta consiglio, si dice: speriamo sia stata una lunga notte, allora.
a cura di Pasquale La Ragione (twitter: @pasqlaragione)