a cura di Gennaro Arpaia (Twitter: @gennarojenius9)
La sosta per le nazionali sembra, almeno per una volta, aver fatto bene a tutto il popolo sportivo del Peese.
Si ferma il campionato, ma avanti vanno le squadre che difendono i colori delle varie nazioni in giro per il mondo.
C’era anche l’Italia (quella di Conte) in programma, con gli azzurri che dovevano affrontare la doppia sfida con Malta prima e Bulgaria poi per avvicinarsi a quella qualificazione europea tanto agognata e che sarà il primo obiettivo della gestione dell’ex allenatore juventino.
Non un grande spettacolo, come quasi sempre quando c’è Conte di mezzo, ma due ottimi risultati, come quasi sempre quando c’è Conte di mezzo, con l’Italia che batte di misura entrambe le avversarie e porta a casa un bottino di 6 punti fondamentale in vista delle ultime due gare che, tra un mese, decideranno il futuro degli azzurri verso Francia 2016.
Due gare non esaltanti: l’1-0 con Malta è una sorpresa nel punteggio, e l’Italia lo raggiunge solo grazie ad uno sgraziato colpo di braccio di Pellè, a poco dalla fine, l’1-0 contro la Bulgaria è, invece, la sagra dell’errore visto che, dopo il vantaggio siglato da De Rossi su rigore in avvio, i nostri potrebbero dilagare, ma evidenziano solo le grandi difficoltà realizzative che da un po’ di tempo vengono a galla.
C’è un altro risultato inaspettato, però, che colpisce l’Italia intera. L’appassionarsi ad uno sport che con il calcio poco ha a che vedere e che ha riempito i pomeriggi e le sere di sosta delle squadre di club.
Stiamo parlando degli Europei di basket, in corso di svolgimento in quattro diversi Paesi del nostro continente: la nazionale azzurra è finita in Germania dove a Berlino ha disputato già 4 delle 5 partite previste.
Il bacino d’utenza s’è allargato grazie al grande servizio offerto da Sky Sport che, nonostante sia a pagamento, riesce a a catalizzare l’attenzione del pubblico ben più di quanto non lo faccia un servizio pubblico in chiaro come la Rai.
Storie di Tv.
Nel frattempo la rete si inonda di appassionati che, anche se alla prima esperienza davanti alla palla a spicchi, scordano per un attimo il dolore provocato dallo stop del campionato gettandosi a capofitto nelle mani di Belinelli, Bargnani e Gallinari.
Impazziscono i social: su Twitter l’hashtag di riferimento diventa dominante nelle ore dei match, e le buone prestazioni finora della nazionale fanno il resto: controllare le prime pagine di oggi per credere.
Dallo stupore alle domande: “Ma questi come fanno a giocare ogni giorno? Se nel calcio giochiamo ogni tre è un miracolo…” o ancora “Ma una bella rissa o sceneggiata in campo, proprio niente?” le più frequenti.
Il pubblico italiano stenta a credere che, in giro per il Paese, ci sia ancora qualcosa che possa appassionare senza essere (completamente) risucchiato dagli interessi economici e pubblicitari.
Bastano i 2 metri di Gallinari e Bargnani, le bombe da centrocampo di Belinelli e le vittorie entusiasmanti con Spagna e Germania, le racchettate della Vinci e della Pennetta, o anche le pedalate di uno spettacolare Fabio Aru per ridare al nostro Paese un po’ di buon senso sportivo.
E se davvero, nel deserto del campionato, la nazionale di Conte non riesce a prendersi le prime pagine per più di un giorno, allora è vero che la sosta del campionato, per una volta, ci ha fatto veramente bene.