L’Empoli, che sarà mai

 

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Ritorno al passato per Mister Sarri.

L’ex squadra dell’allenatore azzurro, guidata dalla new entry, Marco Giampaolo non dovrebbe essere un ostacolo.

Non dovrebbe, sulla carta. Ma si sa la palla è tonda.

Vince chi gonfia la rete, chi segna al 92’ e chi ha una buona dose di fortuna.

Si, ho letto anche questo, fortuna.

Siamo scaramantici di natura, incrociamo dita e seguiamo alla lettera, rituali che non cambiano i risultati.

Se Albiol giocasse da difensore, se il centrocampo impostasse il gioco.

Se le fasce non andassero in affanno e la doppia fase  non apparisse come un lavoro di 15 ore in miniera.

Se Dries Mertens entrasse in campo dal primo minuto della ripresa e se Gabbiadini affiancasse Higuaìn.

Se si lasciasse al Capitano, lo spazio per impostare e per entrare nell’area avversaria, supportato da chi seguisse l’azione senza guardarsi le spalle.

Se la difesa avesse assimilato i concetti basilari, durante il ritiro che li ha visti protagonisti di allenamenti mirati.

Se si avesse la voglia, di riparare ai soliti errori.

Napoli, campione d’Italia ed in finale di Champions dopo aver conquistato la Coppa Italia.

Non di soli SE vive l’uomo.

Bisognava correre ai ripari, saldare le crepe e costruire su basi solide.

Ripeto, da anni, le stesse cose. Sottolineo gli stessi errori ma non si cercano le soluzioni.

L’Empoli, reduce da due sconfitte si vestirà da eroe e combatterà con il sangue agli occhi.

La solita storia che si ripete.

L’azzurro delle nostre maglie è come il rosso per il toro.

Nell’arena, siamo un obiettivo da incornare, riuscendoci troppo spesso.

Il giovane portiere, Lukasz Skorupski, nonostante le disfatte non è da sottovalutare.

Contro il Milan si è fatto trovare preparato più volte, evitando una goleada.

Come ogni storia che si ripete, i portieri avversari, si reincarnano in SpiderMan.

Puntualmente, contro il Napoli, il miglior in campo è l’estremo difensore avversario.

Lo scorso campionato, l’Empoli è andata in gol per 6 volte, contro la squadra azzurra.

Un pareggio in casa a dicembre e l’umiliazione, per 4 reti a 2 ad aprile.

Una pioggia di autogol, da Britos ed Albiol a Laurini, senza tralasciare il balletto del Sig. Maccarone, l’indemoniato.

Revolution time, signori cari.

Smettiamola di lamentarci e di sottolineare le nostre mancanze, osannando le doti dei nostri avversari.

In campo, solo per rinfrescarvi la memoria, abbiamo un certo Marek Hamsik.

In attacco un ragazzo di nome Gonzalo Higuaìn, affiancato da Insigne, Mertens, Callejon, Gabbiadini.

Allan non è un pacco rifilato a Giuntoli.

Hysaj gioca in casa, Valdifiori anche.

Sfruttiamo le capacità di chi conosce quel campo e quei piedi, Saponara su tutti.

A piangere il morto, non lo si fa resuscitare!

Di Anna Ciccarelli

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