Commedia Infinita

 

totò

“Signori si va in scena”

Sembra di essere a quelle commedie, in più atti, dei cari De Filippo e Taranto.

A presentare lo spettacolo l’illustre Antonio De Curtis.

Si alza il sipario e si ride, si ride a crepapelle.

Ironia semplice ma efficace.

Tanto lontana da quella illusoria, fittizia, popolare che vivono i tifosi azzurri, da svariati anni, ormai.

La realtà della Società Sportiva Calcio Napoli, fa ridere e tanto anche.

Fa ridere senza abbassare il sipario in un atto unico.

Commedia infinita, quella che porta in scena la dirigenza azzurra.

Contratti kilometrici ed appigli burocratici che trasformano un acquisto, una cessione, un prestito nell’Odissea di Omero.

L’ultima scena, ci ha visti protagonisti indiscussi nella notte di Milano.

Il mercato estivo si è concluso con la barzelletta Soriano/Zuniga e l’accoppiata vincente De Laurentiis/Ferrero.

Tra uomini dello spettacolo, ci si doveva aspettare il finale cinematografico e a pagarne le conseguenze, i tifosi.

Tweet ironici, sarcastici, al veleno hanno accompagnato queste 24h.

Alcuni erano esilaranti, altri agghiaccianti ed alcuni insensati.

Il Napoli di Sarri, convince a sprazzi.

Contro la Sampdoria un ottimo primo tempo, una ripresa lenta e dei cambi incomprensibili.

Hysaj non era al top della forma, ciò nonostante la sua prestazione non  è stata mediocre, anzi.

Allan era spento e Valdifiori spaesato.

Dries Mertens e Manolo Gabbiadini, lasciati a far la muffa in panchina, scene da cinepanettoni che nessuno va più a vedere.

Il dado è tratto, da anni il Napoli prende gol a raffica e da anni, il reparto difensivo non si rafforza.

Soriano, essere o non essere eppure il suo vicinissimo acquisto aveva dell’incomprensibile.

A cosa poteva servire nello schema di Sarri, se la priorità è un difensore che non arriva?

Ai posteri l’ardua sentenza, tra antidolorifici e calmanti.

Le soste per le Nazionali, non hanno mai trovato il mio benestare.

Allontanarsi dal gruppo è una medaglia doubleface.

Ma non sarà di certo la settimana enigmistica, quella che trascorreremo senza la squadra azzurra.

Anzi, ci si divertirà a darci per morti, con un piede nella fossa e l’altro già all’inferno.

Disfattisti di professione che hanno comunque una parte di ragione.

Stiamo sereni, ci penserà Nathaniel Chalobah a risolvere i nostri problemi.

Se solo sapessimo chi fosse!

Empoli, Lazio ed impegni continui. Ma è lo scheletro che manca, non di certo quello nell’armadio.

Lavoriamo, a testa bassa, non tutto quello visto contro la Samp andava buttato infatti.

La capacità di restare lucidi, la continuità di un gioco lineare e senza sbavature, mancano al reparto difensivo.

Albiol ha ormai speso tutte le sue energie e partita dopo partita mette in mostra le sue non capacità.

Gli scarpini al chiodo, per il bene di questi tifosi. Non è un consiglio ma un obbligo.

Due azioni incomprensibili e due gol ridicoli per metterci sotto, dopo 60′ di dominio.

Gli errori dei singoli, sempre.

Un solo punto, si cambia registro

Svestiamo i panni di Così parlò Bellavista e proviamo a scendere nell’arena da Gladiatori.

Non è impossibile, di certo non è facile se i gladiatori normalmente sono comparse.

Ma proviamoci.

 

di Anna Ciccarelli

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