a cura di Gennaro Arpaia (Twitter: @gennarojenius9)
È finita, finalmente. La lunga campagna di mercato estiva cominciata oltre due mesi fa si è conclusa alle 23 di ieri, non senza colpi di scena.
Tanti i movimenti dell’ultim’ora, tanti gli affari conclusi sul filo del rasoio e tanti altri che invece sullo steso filo falliscono.
Chi s’è mosso meglio lo deciderà il campo, giudice supremo come ogni anno, ma qualcosa possiamo dire anche noi. Perché sulla carta è facile pensare a quanto potrebbero cambiare le cose nella massima serie a seguito di una finestra estiva che ha lasciato non pochi segni.
VOTO 10 alla Roma, la migliore tra le italiane in questa lunga e calda estate pallonara. I giallorossi si sono rinforzati in ogni riparto, sfruttando anche il ritorno di Castàn nella linea difensiva.
Szczesny e Digne hanno già dimostrato tutte le loro qualità nella gara contro la Juve, Salah era il gioiello desiderato da tutti, Dzeko il diamante da incastonare in una rosa che ora sembra pari a quella della Juve. Dove arriveranno i ragazzi di Garcia non lo sappiamo, ma per lo scudetto possono alzare la mano anche loro.
VOTO 9 all’Inter, che ha smosso tanto e rivoluzionato tutto, ma alla fine si ritrova una squadra che, almeno sulla carta, può competere per il podio italiano. Difesa rinforzata con gli arrivi di Miranda e Murillo e con il prestito di Montoya. Kondogbia, al di là del dato economico, è un sicuro investimento, e la scommessa offensiva Jovetic ha già pagato in due gare di campionato. Perisic e Ljajic possono dare una mano concreta. Meno comprensibile l’acquisto di Felipe Melo, ma bisogna chiedere a Mancini.Il caso Shaqiri non rovina un’estate quasi perfetta.
VOTO 8 al Torino. La posizione in classifica, a punteggio pieno dopo le prime due partite, lo certifica. I granata sono stati protagonisti di un mercato oculato e molto intelligente. La partenza di Darmian era un sacrificio inevitabile, ma vederlo giocare all’Old Trafford non può che essere una soddisfazione. Gli arrivi di Zappacosta e Baselli sono due veri e propri capolavori, così come l’acquisto di Belotti che va a rinforzare un già ottimo reparto d’attacco. Ventura fa bene a fotografare la classifica.
VOTO 7 a Juve e Fiorentina. Un mercato uguale e insieme diverso per le due grandi rivali. I bianconeri dovevano far fronte alle partenze di Pirlo, Tevez e Vidal, rimpiazzati con Khedira, Dybala (strapagato?), Mandzukic e, sul filo del rasoio, Hernanes. Per un’intera estate s’è cercato il trequartista che concedesse il salto di qualità, ma alla fine è arrivato Cuadrado, prima proprio del Profeta ex Inter. Bene l’integrazione di Rugani in difesa. Resta una rosa completa e competitiva, ma con tante incognite.
Discorso diverso per la Fiorentina: il progetto viola riparte da Sousa e dalla valorizzazione della cantera toscana. Ecco perché in attacco si punta su Bernardeschi e Babacar, oltre che sul ritorno di Rossi. Partiti Gomez e Savic, sono arrivati Kalinic e Astori a dare una mano. Bene l’ingresso in mezzo al campo di Mario Suarez e dell’ex Borussia Dortmund Błaszczykowski, il colpo finale di Della Valle.
VOTO 6 al Milan. Forse, dopo gli arrivi di Romagnoli, Luiz Adriano e Bacca, vi aspettavate di più. Vero, ma bisogna considerare anche tanti altri aspetti. Perché i rossoneri sono rimasti con più di un dubbio irrisolto, e poi l’affaire Balotelli sembra così tanto una mossa di marketing che il campo è ancora lontano. Il centrocampo, nonostante l’arrivo di Kucka e Bertolacci (strapagato?) non sembra essere migliorato. Mihajlovic pronto ad una stagione in cui si dovrà sudare.
VOTO 5 alle genovesi. Il Genoa ha come sempre stravolto tutto in una sola estate. Gli arrivi dei due ex napoletani Pandev e Dzemaili possono dare una mano, ma nel turbillon estivo anche i rossoblu sembrano essersi persi qualche pezzo. Anche alla Samp, vista al San Paolo, sembra mancare qualcosa: se l’attacco Muriel-Eder può essere tra i migliori del campionato, centrocampo e difesa restano due punti interrogativi. Il ritorno di Cassano è una favola bellissima, ma come finirà?
VOTO 4 al Napoli. Sostanzialmente per quanto successo nelle ultime ore per l’affare Soriano, poi sfumato perché, a quanto pare, le mail sono un mezzo ancora troppo lento per gli standard di mercato azzurri. Ma per tutta l’estate la campagna acquisti napoletana è sembrata confusionaria.
S’è partiti col botto di Reina e Allan, di Valdifiori sapevano tutti, ma il centrocampo è rimasto ancora una volta scoperto. In più, il reparto che avrebbe necessitato maggiormente rinforzi, la difesa, è rimasto praticamente inalterato, visto che gli arrivi di Chiriches e Hysaj non sembrano poter cambiare completamente la situazione. In due mesi, le prime scelte Rugani, Romagnoli, Vrsaljko e Maksimovic sono saltate tutte, alcune creando vere e proprie telenovele di mercato.
Bene, a fasi alterne, in uscita: trattenuti tutti i big, ceduti con profitto Britos, Inler e Vargas, sul groppone restano ancora calciatori come Andujar, Zuniga e De Guzman, la cui cessione è sfumata all’ultimo secondo.
Non era meglio consegnare a mano i contratti?
VOTO 3 alla Lazio. Eliminazione dalla Champions simil-Napoli. Evidentemente la lezione azzurra di un anno fa non è servita a nessuno. Il già normalmente piatto mercato di Lotito, quest’anno ha visto gli arrivi dei soli Kishna, Morrison e, all’ultimo minuto, Matri. Partiti Gonzales e Cana, trattenuti i migliori dello scorso anno, ma non è bastato per uscire indenni dal preliminare europeo.
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