Signori, l’attesa è finita. Ci siamo: domani si torna a fare sul serio. Alle ore 20:45, al ‘Mapei Stadium’, debutto ufficiale del nuovo Napoli targato Maurizio Sarri, dopo due anni di Benitez. Di fronte ci sarà il Sassuolo, che non ha subito sostanziali cambiamenti rispetto alla scorsa stagione. Di Francesco è rimasto, Berardi pure. Non Zaza, tornato alla casa madre bianconera. Al suo posto c’è Defrel: e gli azzurri sanno quanto può essere pericoloso…
ALLENATORE – Indole zemaniana, ma (parecchio) più equilibrato. Esponenziale la crescita professionale negli ultimi tempi per Eusebio Di Francesco, che si prepara ad affrontare quella che potrebbe essere l’annata della definitiva consacrazione. E’ la quarta con i neroverdi, esclusi i pochi mesi di gestione Malesani. Gioca principalmente con il 4-3-3, ma ha dimostrato in passato anche una certa elasticità in fatto di moduli. Un calcio, il suo, sempre propositivo; resta da migliorare la fase difensiva: troppi i 57 gol subiti nella scorsa stagione.
COME GIOCA – 4-3-3
Consigli; Vrsaljko, Cannavaro, Acerbi, Peluso; Biondini, Missiroli, Duncan; Berardi, Defrel, Sansone.
Non è una squadra da sottovalutare: trasferta sicuramente non semplice per il primo Napoli di Sarri. Il Sassuolo, a tratti, ci ha offerto un ottimo calcio, soprattutto per quanto riguarda la manovra offensiva. La qualità del tridente d’attacco è invidiabile, nonostante la partenza di Zaza: Berardi è atteso per il definitivo salto di qualità, Sansone pure. Defrel, invece, dopo l’ottima stagione al Cesena (doppietta contro il Napoli al San Paolo), si traveste da punta centrale per non far rimpiangere il lucano. Senza dimenticare il giovane Politano, che si candida come primo sostituto di Berardi. Le chiavi del centrocampo nei piedi affidabili di Simone Missiroli, anche lui ormai veterano della squadra, affiancato dai polmoni Biondini e Ducan (prelevato dalla Sampdoria). La terza linea è consolidata da tempo – almeno per quanto riguarda gli uomini – con l’ex Cannavaro a gestire.
L’UOMO CHIAVE – Non può che essere Domenico Berardi il giocatore chiave dello scacchiere neroverde. Carattere burrascoso, dicono, ma qualità tecniche sicuramente fuori dal normale e con un mancino con cui può fare quello che vuole. Purtroppo discontinuo: troppe volte, nell’arco dei 90′, passeggia per il campo. Ancora da formare, certo, ma il ragazzo si farà. Con la Juventus e la Nazionale ad aspettarlo. Occhio anche al francese Defrel, il quale Di Francesco spera di valorizzare al massimo utilizzandolo come punta.
di Pasquale La Ragione (twitter: @pasqlaragione)
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